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La Fossa delle Marianne pullula di vita

Creato il 24 marzo 2013 da Webcla
La Fossa delle Marianne pullula di vita

La fossa delle Marianne, uno dei luoghi più inaccessibili del pianeta, pullula di vita e di microrganismi. E' quanto ha scoperto un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal danese Ronnie Glud, della Southern Danish University, e pubblicato sulla rivista Nature Geoscience.

Nonostante l'ambiente nel punto di massima profondità, a 11 chilometri sotto il livello del mare, sia sottoposto a una pressione estrema, quasi 1.100 volte superiore rispetto al livello del mare, ospita nei suoi sedimenti 10 volte più batteri rispetto alle aree circostanti, profonde 5-6 chilometri.

All'apparenza ostili alla vita, le fosse oceaniche, sono in realtà punti fondamentali per l'attività microbica perché ricevono un flusso elevato di materia organica, fatta di animali morti, alghe e altri microrganismi, provenienti dall'ambiente circostante meno profondo.

Per studiare la Fossa delle Marianne i ricercatori hanno utilizzato un robot sottomarino che ha studiato l'ambiente direttamente sul posto.

Il robot ha utilizzato sensori che misurano la distribuzione di ossigeno sul fondale marino e che permettono di vedere se questo gas è correlato all'attività dei microrganismi presenti nei sedimenti.

Lo studio di queste fosse oceaniche - sottolineano gli scienziati - consentiranno di capire molto meglio le conseguenze che queste hanno sul ciclo globale del carbonio e sul clima.


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