Novembre: mese di olio, di vino, di novità. O meglio di “novello”. Sì, perché a novembre la vita si rianima – nonostante i freddi mesi invernali siano proprio dietro l’angolo – e ci propone le novità della vendemmia e della abbacchiatura appena terminate, tutte da gustare. Sono l’olio e il vino, i giovani frutti dei lavori conclusi da poche settimane: entrambi novelli, per l’appunto, entrambi pronti ad allietare le nostre tavole.
Periodo di rinnovamento, novembre: nella tradizione del mondo contadino, infatti, oltre a rendere disponibili i primi prodotti del lavoro nei campi, novembre era anche il mese in cui si rinnovavano i contratti agricoli per l’anno venturo. Tra tradizioni da richiamare e novità da degustare, sono molte le sagre e le feste paesane che in questo periodo rallegrano le regioni italiane proponendo i “novelli”. Domenica scorsa vi parlavo della fiera di San Martino a Santarcangelo di Romagna (RN), che per noi romagnoli è sinonimo di vin brulè, cagnina e vino novello. Oggi invece facciamo un salto in Umbria, nel cortile di Villa Fabri a Trevi.
E poiché ieri durante un giro tra l’aspro odor de’ vini di Santarcangelo ho ritrovato anche tanti prodotti umbri, in uno sposalizio interregionale di sapori e fragranze in cui pure l’olio novello aveva la sua parte da protagonista, ho pensato che anche l’angolo fotografico della settimana potesse essere virtualmente dedicato a questo sposalizio. Perché i prodotti di qualità sono legati alla terra da cui provengono e, come ho detto tante volte qui sul blog, riscoprire e riappropriarsi di questo legame non è che un arricchimento, soprattutto culturale. Se poi tale arricchimento passa anche dalla tavola, magari con una croccante bruschetta, c’è ancora più gusto