Si chiamerà Pizzolungo-Piana di Anchise-Mare di Erice
Pizzolungo d’ora in poi cambierà nome, a quello tradizionale si affiancherà Piana d’Anchise-Mare di Erice. L’ha annunziato il sindaco Tranchida in un’affollata assemblea che si è tenuta la sera del nove all’hotel Tirreno ove hanno partecipato i soci del Comitato di quartiere, dell’Associazione Pizzolungo arte & eventi e molti cittadini residenti e no. Nei giorni scorsi la Giunta aveva deliberato il cambio di nome. Il logo sarà raffigurato: in testa dai cinque ludi di Enea stilizzati (la gara navale, la corsa a piedi, il pugilato, il tiro con l’arco e il carosello equestre), sotto, con carattere antichizzato, Pizzolungo, sotto ancora Piana di Anchise con carattere moderno e subito dopo, con corpo più piccolo, Mare di Erice.
Il progetto nacque nel lontano dicembre 1983 quando, presidente dell’associazione “Ludi di Enea” il prof. Renzo Vento, durante la seduta inaugurale al Convegno Virgiliano, suggerì la costruzione di un parco virgiliano e una cittadella dello sport nell’area ove sorge la stele di Anchise per dar vita ai ludi virgiliani in chiave moderna, aperti ai paesi toccati da Enea nel suo viaggio da Troia al Lazio (Turchia, Grecia, Albania, Tunisia, Italia), da estendere in seguito agli stati dell’area mediterranea. L’idea fu raccolta nel 1983dalla Pro loco, presieduta allora da Barbara Miceli, che lanciò l’idea di Piana di Anchise. Nel settembre del 2011, durante la seconda rassegna degli eventi estivi di Pizzolungo, il prof. Vento esposesulla toponomastica virgiliana e da lì Francesca Nolfo ricevette l’ispirazione a realizzare il volumetto sui nomi delle vie che rievocano i personaggi mitici dell’Eneide. Il volume esce nel 2012 e porta il nome proprio di “Pizzolungo-Piana di Anchise”. Nel 2012 in un’assemblea, ripresa nel 2013, viene fuori la proposta agli abitanti del territorio del cambio di denominazione. L’amministrazione ericina, diretta dal sindaco Tranchida, ha accolto la petizione, formalizzandola ufficialmente durante l’assemblea.
Alla serata hanno partecipato alcuni studiosi e cultori dell’Eneide, quali il prof. Renzo Vento che ha sottolineato come i ludi vadano ripresi perché ha detto: «la cultura è la base fondamentali per le attività economiche». Il prof. Francesco Torre ha esposto quanto è stato trovato di tracce di paleolitico nella grotta di Polifemo in contrada Emiliana e ha riferito sui reperti del periodo, presenti all’interno del costituendo museo virgiliano.
Durante la serata sono stati premiati i vincitori di un’estemporanea sui ludi di Enea. I quadri rimarranno al museo.
Il sindaco Tranchida ha rilevato l’importanza della ricerca di un’identità al fine di recuperare un mito storico-culturale ed ha annunziato, nei prossimi mesi, la nascita di un parco comunale al nono kilometro.
SALVATORE AGUECI