“La freccia di Cupido – Come cambia l’amore: teorie psicologiche”
Parliamo di triangoli amorosi.
Ma non di tradimenti.
Il triangolo di Sternberg rappresenta i tre elementi di cui ha bisogno un amore per definirsi tale (sebbene non tutti gli elementi siano presenti necessariamente in ogni relazione e nelle stesse proporzioni):
- Passione
- Intimità
- Impegno
E non necessariamente in questo ordine.
Tra le varie ricerche psicologiche, sociologiche e antropologiche su cui Sternberg si appoggia, non tutte giungono a risultati definitivi, molte sfruttano prove miste che suffragano sia una tesi sia il suo opposto: ma credo che questo dipenda dall’infinita varietà delle relazioni amorose che sono state analizzate nella loro genesi, continuazione e fine.
Qui riporto alcuni passi del capitolo che studia la fine delle relazioni perché leggendolo mi è sembrato di avere sotto gli occhi la cronaca di alcune relazioni di amici e conoscenti.
La fine di un rapporto, secondo la sociologa Diane Vaughan, inizia con un segreto: il partner insoddisfatto (l’iniziatore) comincia a non dire nulla della sua insoddisfazione al proprio partner, perché di solito vuol essere assolutamente sicuro di cosa sia sbagliato. Così facendo si crea un mondo privato dove “meditare su questi sentimenti” e dal quale il partner è escluso.
Questo comporta perdita di intimità (uno dei tre poli della relazione secondo Sternberg, v. sopra) che si ripercuote negativamente sull’impegno (altro polo).
Incapace di comunicare pienamente e in modo accurato la fonte dell’insoddisfazione, l’iniziatore non si confronterà direttamente con il partner in una maniera che permetta a quest’ultimo di impegnarsi per risolvere i problemi di base, ma piuttosto mostra insoddisfazione in modi indefinibili, molti dei quali possono non essere compresi dal partner come un segnale di insoddisfazione globale. (…)
In verità, alcuni dei commenti dell’iniziatore possono camuffare piuttosto che rivelare le cause dell’insoddisfazione. (…)
L’iniziatore, infelice della relazione, si rivolge a fonti alternative di soddisfazione – attività esterne, nuovi amici, o una passione.(…)
Spesso l’iniziatore entrerà in una nuova relazione significative, sessuale o no, come mezzo per sfogare la sua insoddisfazione e frustrazione e per trovare un’alternativa.(…)
Il focus di chi si è disinnamorato si sposta sui difetti del partner (…). L’iniziatore si concentra sui punti di differenza col partner, vedendoli ora come elementi di disturbo.
(…) L’iniziatore manifesta insoddisfazione non solo verso il partner ma anche parlandone con gli altri (…). Potrà capitargli di mettere il partner in ridicolo, di avere esclamazioni di rabbia o frecciate penetranti verso il partner. Il messaggio è però recepito in un modo o nell’altro. L’iniziatore eviterà tutte le persone che nutrono un interesse a fargli continuare la relazione, perché lo mettono a disagio. In questo momento sceglierà solo amici che possano fornirgli un supporto per decisioni già prese.
(…) Nello stesso tempo può rivelarsi particolarmente importante un comportamento simbolico da parte dell’iniziatore, come togliersi la fede nuziale (a cui è diventato improvvisamente “allergico”) (…)
Ormai l’iniziatore è fuori dalla relazione, mentre il partner può essere ancora saldamente ancorato a essa.
(…) Il partner può credere che il problema non sia nella relazione ma nell’iniziatore e gli suggerisce di cercare un aiuto professionale o di altro genere. Ironicamente, se questi segue il consiglio, trova un nuovo alleato nella marcia verso il disimpegno. Dal momento che la natura della psicoterapia è quella di mettere in rilievo il punto di vista del cliente, ci sono buone possibilità che la situazione venga definita in termini soddisfacenti per l’iniziatore e non per il partner.
(…) Il partner, quando finalmente si accorge che c’è qualcosa di gravemente sbagliato, può trasformarsi in detective e provare a scoprire cosa sta succedendo: può cercare le prove dell’inganno nelle azioni dell’iniziatore, o attraverso le informazioni che possono essergli fornite da altri.
E’ uno schema comportamentale che vedo spesso. E di solito l’iniziatore della rottura è la donna, mentre il partner che non si accorge di nulla fino al patatrac, è l’uomo (ma dove cacchio vivono?).
Questo saggio è da leggere, assolutamente.
Soprattutto consigliato alle coppie in crisi.
Dunque a tutte le coppie, se la parola “crisi” significa, etimologicamente, scelta, visto che le coppie fanno scelte tutti i giorni e a tutte le ore (ci ricorda Sternberg che l’amore perfetto, il mix giusto di passione, intimità e impegno, è come il peso ideale: più facile da raggiungere che da mantenere).