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La Frecciatina di Andrea Giunchi – Non parlate di Mario Balotelli

Creato il 18 ottobre 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

La Frecciatina di Andrea Giunchi – Non parlate di Mario Balotelli
“Su Mario non c’è mai un equilibrio nei giudizi.”

“È un personaggio strano, quando lo si carica di responsabilità, dà il meglio.”

“Certi giornali tanto li usiamo solo per pulire i vetri della macchina.”

 

Tutto questo l’ha detto Mino Raiola a Radio24. Parlando di Mario Balotelli. Ed ha ragione di brutto.

Sì, chi è Mino Raiola ve l’abbiamo già raccontato su Viva la Fifa.

E no, Mario Balotelli non è un fidanzato di Raffaella Fico. O almeno non è solo quello. O almeno non è per quello che ci deve interessare.

 

Vi dimostriamo subito perché il Balotelli calciatore è più importante del Balotelli gossipman.

Se lui non fosse un grande calciatore, avrebbe fatto un figlio con la Fico? Ci verrebbero proposti i suoi exploit finesettimanali? O le sue difficoltà ad infilarsi una canottiera colorata? No.

C’è chi dirà “sticazzi” [cit.].

Ma quanto sopra non è per niente scontato. Perché ci sono mille personaggi che partendo dal gossip diventano celebri, e non viceversa. La Fico ad esempio. O Belen. O Alessandro Oliva.

 

Bene. Veniamo a Balotelli-calciatore. Balotelli è uno straordinario attaccante del Manchester City e dell’Italia, che in Inghilterra fa tanta panchina, ma che con la maglia azzurra è chiamato a risolvere ogni magagna che capita agli uomini di Prandelli.

Perché questa disparità di trattamento?! Forse per via della concorrenza che ha a Manchester, che è ben più seria di quella che non trova con la Nazionale. Forse perché giocare in una grande squadra (il Manchester), non è come giocare in una nazionale non di primissima fascia (Italia). Forse perché in Inghilterra non si allena a dovere.

 

Bene. Tutti argomenti validi. E tutti argomenti sportivi. Dovremmo vedere solo come si allena e come gioca.

Delle sue macchine, delle sue fidanzate e delle sue bevute, non ci deve fregare un bel niente.

Se queste cose necessariamente influenzassero il modo di giocare di un attaccante, Cristiano Ronaldo, Ronaldo “Fenomeno”, Maradona e Best non sarebbero annoverati tra i più grandi giocatori di tutti i tempi.

E se smettessimo di interessarci a queste cose, che non contano un bel niente, sono sicuro che anche i giornalisti smetterebbero di scriverne pagine e pagine intere. O di dedicarci un quinto della telecronaca di Italia-Danimarca.

 

“Meno se ne parla, meglio è.”

Questo ce l’ha suggerito Mino Raiola. Mica uno qualunque.

Ed io lo starei a sentire.

Andrea Giunchi

 

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