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La freschezza dei vent’anni

Creato il 21 agosto 2010 da Cobain86

Avere vent'anni

Avere vent'anni

I vent’anni, nonostante siano più simbolici i 18 (sia legalmente che per quanto riguarda la mitica patente B), rimangono un simbolo transgenerazionale, la meta, l’obiettivo, l’età in cui tutto puoi fare e tutto è concesso. Buona lettura!

Viene vista come l’età dove si può dare alla propria vita l’impronta decisiva di cosa sarai, invidiata per la sua freschezza e limpidezza, per i sogni ancora da scoprire, per le esperienze che puoi vivere (sentimentalmente parlando) senza che siano traumi e/o ultimi amori…
Anni dove si può ancora vivere la magia del momento, dove non si è ancora disillusi dall’amarezza della vita e dove ci si sente pronti a cambiare le cose, anche nel proprio piccolo, per rendere il mondo un posto un po’ meno peggiore.

Nel cinema un film molto rappresentativo è Avere vent’anni (il link è alla canzone tema del film) con Lilli Carati e Gloria Guida, un pezzo da recuperare ma il finale è un pò cruento (all’epoca venne censurato); tuttavia è sempre piacevole rivedere Lilli Carati e Gloria Guida nel loro momento di massimo splendore, all’apice della carriera artistica.

Da segnalare anche la canzone, malinconica a tratti ma molto orecchiabile e piena di piccole verità, una piccola perla nell’epoca dei film trash: note allegre che denunciano una voglia di ribellarsi ad una società bigotta e sessista, ben rappresentata da Di Leo che affonda il fendente in un finale che per anni è stato celato (e solo di recente recuperato).

Lilli Carati, a differenza della Guida che poi ha sposato Dorelli chiudendo la sua carriera di film “leggeri”, ha vissuto i suoi vent’anni in un baratro senza fine: crisi maniache depressive, lo stravolgimento della sua vita dal paesello alla grande Roma, la solitudine, la cocaina e l’eroina.

In questa parabola discendente la Carati è entrata nel girone del porno hardcore per trovare i soldi della dose giornaliera, una profonda voragine che le ha stravolto e cambiato la vita. Ma grazie ad una famiglia presente è riuscita a salvarsi e a riabilitare la sua vita, evitando che l’ultima scena sul sipario citata da Chaplin (vedi sotto) fosse quella di una rosa rossa tagliata in due che cade sul corpo esanime della giovane.

Avere vent’anni quindi non vuol dire buttare la propria vita tra alcool, fumo e droghe (sia leggere e pesanti): vuol dire apprezzare quell’insostenibile leggerezza data dalla freschezza di anni irripetibili, quell’impalpabile materia leggera e soffice di cui sono composte le nuvole: ecco cosa sono i vent’anni.
É l’estensione del proprio corpo al massimo splendore, la più completa ed esaustiva meraviglia delle nostre capacità fisiche ed intellettive, il poter volare con le ali dei nostri desideri ed ambizioni: bruciarsi perchè si è volati troppo vicini al sole come Icari imprudenti è un vero peccato, ne converrete.

Paul Nizan nel suo libro Aden Arabia diceva:
“Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”

Altra citazione, questa volta dall’immortale Charlie Chaplin, su come andrebbero vissuti i propri vent’anni:

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi, fai cosa ti dice il cuore… ciò che vuoi… la vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: Canta, Ridi, Balla, Ama…
E vivi intensamente ogni momento della tua vita…
Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi.

La freschezza dei vent’anni celebra la voglia di vivere, di celebrare il sogno più bello che si possa vivere, un atto d’amore verso una tappa della nostra esistenza irrinunciabile ed irripetibile: non sprechiamola lasciando scrivere agli altri le nostre pagine, diventiamo autori e regaliamoci la possibilità di diventare quello che vogliamo veramente essere!

Marco


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