In occasione del convegno “Internet Advertising: verso il 30% del mercato”, promosso dall’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, la Doxa ha presentato i dati della propria ricerca, effettuata a marzo 2015, su il comportamento delle persone nell’utilizzo dei media nel corso della giornata.
Dalla presentazione ho estrapolato i dati relativi al “news customer journey”, a come le persone fruiscono delle news nell’arco della giornata.
La fruizione delle news avviene durante l’arco di tutta la giornata in maniera complessivamente omogenea e stabile.
A dominare, tra i media tradizionali, è la TV, mentre online PC e smartphone quasi si equivalgono. Relativamente scarsa invece la lettura di notizie da tablet; un ulteriore colpo alle speranze di revenues dalle app [et similia] per gli editori.
Complessivamente la dieta mediatica, per quanto riguarda l’informazione, è bilanciata tra online e offline. Se però la radio pare complementare così non è per i quotidiani nella versione cartacea. Parrebbe davvero che i giornali, tradizionalmente fulcro dell’informazione, stiano divenendo sempre più marginali.
Gli smartphone sono per il news snacking la mattina, per leggere le prime notizie, e durante la pausa pranzo per gli aggiornamenti. I Telegiornali regnano sovrani la sera a cena ma anche al mattino prima di uscire di casa. Il PC invece serve nel resto della giornata ed anche alla sera, con buona pace del lean back reading e dei tablet, che evidentemente vengono usati per altro.
Le news online, oltre che dal sito web delle diverse testate, si leggono, ma lo sapevamo già, dai social. Sui social però, nonostante le centinaia di migliaia, se non milioni, di fan delle pagine dei quotidiani, le news arrivano attraverso la condivisione di amici e conoscenti che portano a noi la notizia.
Le app di aggregazione delle notizie, stile Flipboard per intenderci, sono relativamente marginali, usate da una minoranza di persone, probabilmente un pubblico più evoluto e con competenze informatiche superiori alla [bassa] media nazionale.
L’informazione passa anche, in buona parte, dai portali, anche se a vedere i dati degli accessi non parrebbe.
Per una nazione in cui nella dieta informativa la televisione ha un peso molto importante, ovviamente anche i video diventano un must. Infatti oltre due terzi delle persone guardano un video quando vanno sul sito di una testata.
Ha ragione Mark Zuckerberg sui video. Moriremo analfabeti ma avendo visto l’ultimo video del gattino che si rotola. Avanti tutta…