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La fuga americana dal Calderone Afghanistan

Creato il 03 dicembre 2013 da Bostongeorge

Le recenti dichiarazioni del presidente Obama circa la presunta "fine" della guerra Afghana nel 2014 con il ritorno a casa degli ultimi contigenti militari a stelle e strisce, non poggia su basi solide.Per l'amministrazione americana più che un sassolino nella scarpa, questa guerra rappresenta una sorta di incubo quotidiano, la conferma del fallimento bellico iniziato con Bush e continuato con un Presidente che parafrasava Martin Luther King giusto qualche anno fa, con un nuovo sogno americano di pace mondiale. Quelle promesse sono rimaste tali, chiuse ed imballate negli scatoloni polverosi sotto l'etichetta "Fumo Elettorale".
Il Presidente Afghano Karzai ha rifiutato di firmare questo accordo di disimpegno USA senza alcune importanti garanzie che, per adesso, gli Stati Uniti non possono (vogliono?) confermare. Uno su tutti: fermare gli attacchi con Droni sul suolo afghano che continuano a mietere vittime tra i civili, rendendo il paese una sorta di videogame a caccia di talebani o presunti tali. Oltre 423 attacchi con questi aerei, senza pilota e senza colpevole dal 2001 agli inizi del 2013, con Obama vero promotore di questa forma di "guerra segreta", dove la media di civili uccisi si attesta intorno al 15-20%. Afghanistan, Iraq, Libya, Pakistan, Somalia e Yemen, migliaia di innocenti spazzati da una tecnologia amorale e vergognosa, che non può non istigare rabbia e rancore tra le popolazioni che giornalmente sono sotto attacco. L'ultimo civile ucciso in Afghanistan è stato appena qualche giorno fa, con relative scuse del Gen. Joseph F. Dunford Jr.http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8670265494137966042#editor/target=post;postID=7859809718185804761;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=0;src=postname
Secondo uno studio della "Columbia Law School" la copertura mediatica per questo genere di azioni belliche è ancora scarsa, non vi sono ancora dati ufficiali rilasciati da parte del Governo Americano, ma sono numerose le organizzazioni non governative che seguono queste attacchi micidiali. Tra il 2010 ed il 2011 i bombardamenti con Droni sono risultati 10 volte più letali per i civili afghani dei normali aerei da combattimento con pilota.
Un altro punto su cui Karzai non transige, è la chiusura di Guantanamo, che attualmente detiene 164 prigionieri, privati dei basilari diritti civili, altra promessa dimenticata da parte di Mr.Obama.
Una guerra risultata una voragine finanziaria enorme per gli Stati Uniti, si parla di oltre $700 miliardi di dollari dal suo inizio 12 anni fa, $10 milioni al giorno, pioggia di critiche e proteste dall'opinione pubblica, 148 soldati USA caduti nel solo 2013, oltre 30000 richieste di asilo politico da parte di cittadini Afghani nel 2012, più 25%, secondo i dati del "United Nation Statistics".
Anche la presunta lotta al mercato dell' oppio continua ad essere un disastro completo. L'Afghanistan è ancora il primo produttore mondiale, coprendo oltre il 90% del mercato dell'eroina. Nel 2013 si sono toccati nuovi record di produzione e vendita. Oltre 200.000 ettari destinati a questa coltivazione, contro i 154.000 del 2012, considerate che il minimo storico fu raggiunto nel 2001 con un'estensione al di sotto dei 10.000 ettari (l'anno dell'inizio della guerra). L'attuale produzione supera ampiamente la domanda mondiale annuale, queste le parole del Direttore ONU del "Office for Drugs and Crime" in Kabul, Jean-Luc Lemahieu. Un totale fallimento non solo dell'amministrazione americana con la coppia Bush/Obama, ma anche del fidato maggiordomo d'oltreoceano Tony Blair definito da Brian Cloughley nel suo articolo sul "International The News": "Il peggior Primo Ministro inglese, che partecipò insieme a Bush all'invasione di Afghanistan ed Iraq, le sue mani sono intrise di sangue. Nel luglio del 2001, dove già si stava pianificando l'invasione Afghana, Blair dichiarò che - l'azione bellica era essenziale per distruggere il regime dei talebani che si reggeva sul traffico di eroina, una piaga nel mercato britannico, fermarli è anche per i nostri interessi - ma in realtà l'affermazione sui Talebani era una balla, visto che nel 2001 sotto il regime talebano la produzione di oppio era drasticamente crollata". Qui il link di questo bell'articolo.
Un mercato che cresce indisturbato, nonostante i proclami vittoriosi di Obama contro la lotta ai Talebani.
Quello che viene detto e scritto dai Media occidentali circa i miglioramenti educativi e sanitari che l'intervento militare avrebbe apportato sul suolo afghano va analizzato nei dettagli. La sola "Agency for International Development" (Agenzia federale, governativa Americana che gestisce gli aiuti ai civili nei paesi stranieri) ha stanziato $934 milioni negli ultimi 12 anni, numeri importanti, ma ci vogliono i fatti sul campo. Secondo l'UNICEF metà delle scuole che dovrebbero potenzialmente "esistere" e funzionare non hanno edifici dove insegnare.  La fetta, invece, fortunata che ha strutture dove accogliere classi ed alunni si ritrova, spesso, con strutture fatiscenti ed in sovrannumero. Solo 1/4 degli insegnati è considerato qualificato, anche per gli standard afghani. Non più del 10% degli studenti, in prevalenza maschi,  finisce il corso di studi, mentre nel 2012 la metà dei giovani qualificati che poteva andare a scuola non c'è andata affatto.
Un altro articolo, sempre dell'UNICEF, fa notare come dal 2001 ad oggi qualcosa è stato fatto, ma molto lentamente e con enormi difficoltà e pericoli, specie per le ragazze che sfiorano il 40% degli oltre 8 milioni di studenti che provano a frequentare le classi.
Anche il settore sanitario ha carenze e problemi enormi. Dal 2004 ad oggi i dati sulla malutrizione sono raddopiati (fonte UNICEF), l'Afghanistan è il primo paese al mondo per arresto nella crescita dei bambini. Il paese è al 22esimo posto su 188 paesi per mortalità infantile.
Nonostante qualche progresso nella distribuzione di acqua fresca e potabile, oltre il 43% della popolazione non ne ha ancora accesso, mentre il 71% non ha servizi igenici. (Unicef)
Eppure c'è sempre chi riesce a fare affari, chi riesce a speculare e lucrare sulle disgrazie di un paese scarsamente conosciuto e con mille pregiudizi.
Il numero di Contractors nel paese ha già raggiunto le 108.000 unità, gruppi di persone che si fanno pagare per fornire assistenza militare, una sorta di sub-esercito senza reali controlli e regole ufficiali da seguire. Un numero in costante aumento con fondi che arrivano a pioggia, secondo il DOD (Department od Defense) 160 miliardi negli ultimi 6 anni fiscali. Ma questa sorta di esercito ombra non è necessariamente una cosa positiva, anzi. Angela Snell dell' università dell' Illinois College of Law li definisce come "un modo conveniente per l'esercito USA di evitare obbligazione legali, come quelle di proteggere i civili ed i loro diritti umani." Il Congressional Research Service (CRS) sottolinea, inoltre, un ulteriore aspetto, quello sui reali compiti di questi "mercenari moderni" in Afghanistan.Non ci sono, secondo il CRS, documentazioni complete e dettagliate, rilasciate dal Pentagono, sulle reali attività di questi gruppi sul campo. Quindi, numeri in aumento, investimenti miliardari, ma in pratica non si sa bene che compiti hanno questi personaggi.
Altro settore che continua a totalizzare incassi e profitti e nove zeri è quello delle costruzioni. Ovviamente gestito da compagnie estere.
Se qualcuno bombarda c'è subito qualcuno pronto a ricostruire e poco importa se viene dallo stesso paese che ti ha appena bombardato, questo è il business. La compagnia di costruzioni "Versar", con sede a Washington DC, ha da pochi giorni festeggiato nuovi contratti di supporto per $8.8 milioni di dollari, dal 2006 invece i milioni diventano $96. Il rischio nel gestire queste grosse somme di denaro è legato alla corruzione. Il "Sigar" (Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction) una organizzazione indipendente che opera per conto del Congresso, sottolinea questo pericolo. Lo scorso agosto ha bloccato $63 milioni per un presunto caso di corruzione. L'attenzione deve essere alta per un business che cresce di anno in anno e che spesso deve fare affari con zone del paese controllate da "signori locali"  di cui si sa poco o nulla.
Ad aggiungere ulteriore polvere da sparo a questa situazione già di per se incandescente ci sono i soldi inviati dalla CIA al presidente Karzai, per letteralmente " Guadagnare influenza e favori dal presidente", questo secondo un articolo del non proprio made in Middle East, il "New York Times" in un articolo del 28 aprile 2013. Si parla di una "corruzione" davvero grossolana: buste della spesa, valigette o zaini totalmente pieni di dollari per influenzare Karzai ed il suo entourage. La CIA ha declinato ogni commento, ma il libro paga mostra una vasta gamma di pagamenti da più di dieci anni. Per alcuni ufficiali americani questo denaro ha semplicemente compromesso le azioni legali di Washington, finanziando anche i signori della guerra e alcune cellule terroristiche. Sempre secondo questo articolo ulteriori soldi arrivavano anche dall'Iran, milioni di dollari. Un vera manna per l'amministrazione Afghana.
Tutto questo alla vigilia delle elezioni nel paese, previste per il 2014 e con numerosi punti interrogativi.
Numerosi candidati che sono stati squalificati dal "Independent Election Commission (IEC)" perchè giudicati non idonei, fanno attualmente parte del governo Karzai. Una situazione davvero grottesca e di difficile lettura specie per  i Media occidentali che spesso riportano notizie parziali e prese da fonti che non conoscono affatto quello che sta succedendo in quei territori. Risulta lampante, il vortice di miliardi di dollari che gravitano in Afghanistan, i doppi e tripli giochi degli Stati Uniti, le ingerenze della CIA, il business della droga, i droni che sparano a caso, le carenze sanitarie e scolastiche, gli intrecci indissolubili tra signori della guerra e contratti da rispettare. Questo è il calderone da cui Obama e i suoi uomini vorrebbero porre la parola fine nel 2014, complimenti per l'ottimo lavoro svolto.....Maremmacinghialaaaaaaaaaaaaaa

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