Il trentaseiesimo, e ultimo, stratagemma cinese dell’arte della guerra, recita più o meno così:
La fuga è lo stratagemma migliore. Schivare l’avversario per conservare le forze.
E ancora:
La ritirata è un modo per avanzare. Il saggio non combatte una guerra persa.
Per il mondo occidentale, vanaglorioso e idealista, al quale siamo abituati è difficile comprendere la praticità tutta orientale di questa massima. Ma questo stratagemma, come gli altri 35, può aiutarci ad affrontare meglio molte situazioni della vita quotidiana.
Saper valutare la situazione
Dov’è il giusto equilibrio tra il “combattere con coraggio una guerra persa” e “ammettere serenamente che l’avversario in questo momento è più forte di noi”? Come sempre, la virtù sta nel mezzo (o meglio, nella capacità di ognuno di trovare il proprio centro).
Però, è anche una questione di “valutazione”. A volte è necessario ammettere che la situazione è senza via d’uscita, che in questo momento non riusciremo a cambiare le cose, che non possiamo farcela da soli.
La fuga non è una sconfitta
Già, la fuga non è una sconfitta. Non bisogna abusarne, farla diventare la strategia numero uno, ma in alcuni casi fuggire, ritirarsi, mettersi da parte, prendere una pausa è sinonimo di grande intelligenza.
Potremmo riprendere la battaglia quando saremo più in forze, quando avremo trovato i giusti alleati o quando il “nemico” (col termine nemico possiamo intendere una persona, un gruppo di persone o più semplicemente una situazione) ci sembrerà più fiacco.
Saremo in grado di mettere da parte l’orgoglio?
L’orgoglio…
Che brutta abitudine! Molte volte ci lanciamo come un ariete in situazioni nelle quali l’unica certezza è il danno che ci procureremo. E lo facciamo esclusivamente a causa dell’orgoglio:
- “non gliela dò vinta”
- “cosa penseranno di me gli altri?”
Ma dico! Sono questi i pensieri che vi ho insegnato?! :)
Non voglio dire che potete serenamente e pacatamente sentirvi delle cacche ambulanti. Dico solo che dovete (cioé, non è che “dovete”, alla fine fate quello che preferite neh) imparare che la vostra autostima e la stima che hanno di voi le persone non possono dipendere da un unico evento, da un’unica battaglia.
E poi, chi l’ha detto che “coraggiosi e ottusi” sia tanto meglio di “prudenti e astuti”?
Ammettere la sconfitta
Infine, ci sono situazioni nelle quali ammettere la sconfitta, e farne un’occasione di crescita, è l’unica possibilità:
“Il fallimento è un successo, se impariamo da esso.”
- Malcom Forbes
Ma questa è un’altra storia…