Dall’attività sportiva di gruppo, come il calcio, la pallacanestro e tutti gli altri sport di squadra, a quella individuale, come la corsa o atletica, fino a quella più in linea con le mode, di qualunque ambito sportivo si tratti, il loro svolgimento prevede questa metodica basilare di lavoro che permette anche e soprattutto, alle persone non allenate, di raggiungere degli importantissimi obiettivi:
- La prevenzione dei problemi legati allo svolgimento delle attività motorie e sportive, vale a dire i traumi di tipo muscolare e tendineo, come gli stiramenti e gli strappi
- Il mantenimento nel tempo dei risultati del lavoro fisico e dell’allenamento
- La possibilità di conoscere le proprie potenzialità, attraverso la ricerca dei limiti personali e il superamento degli stessi
- La profilassi di situazioni degenerative che colpiscono sempre più persone, quali artrosi e l’osteoporosi ” Per le donne in fase di menopausa, l’utilizzo dello stretching può diventare un arma per affrontare l’osteoporosi, malattia che in Italia colpisce una donna su tre”. Tali presupposti, assieme a molti altri, vi permetteranno di conoscere e apprezzare questo tipo di attività, che consente di ottenere e anche di mantenere risultati davvero insperati, ma che poi si manterranno nel tempo.
Per chi è veramente a digiuno di stretching, sarà bene fare un rapido riferimento allo yoga. Attività di antichissima origine essa può essere infatti definita la “madre dello stretching”, in quanto il controllo delle proprie sensazioni, l’attenzione alle reazioni del corpo e l’assoluta consapevolezza in ogni momento del significato del lavoro che si sta eseguendo, sono i medesimi concetti fondamentali alla base di questa disciplina.
Lo stetching è una pratica intimamente legata alla profonda natura dell’uomo e alla sua natura propensione sia all’attività motoria, che la maggior parte di noi sta perdendo anche a causa del massiccio intervento nella nostra quotidianità della tecnologia, sia a quella mentale.
Alcune recenti statistiche condotte per saperne di più sul rapporto tra uomo moderno e l’attività motoria hanno messo in luce una chiara divisione in tre macrocatecorie e precisamente:
- Le persone che vorrebbero effettuare movimento, ma che per mancanza di tempo o voglia decidono di farlo solo in un certo periodo dell’anno, magari con 40°C all’ombra.
- Chi si dedica allo sport intenso come massima espressione delle proprie potenzialità e delle proprie aspettative, che è capace di sottoporsi a fatiche estreme anche più volte a settimana
- Chi decide di far entrare il movimento nel proprio vivere quotidiano senza stravolgere nè i propri ritmi, nè le proprie abitudini, trovando così, nell’attività scelta, il mezzo per vivere bene il suo corpo migliorandone le potenzialità.
Se i primi non considerano l’attività motoria come una componente importante della vita personale e i secondi la esasperano mettendola al primo posto nella scala dei valori della loro vita, il terzo gruppo ha capito che il giusto sta nel mezzo ed ha individuato quali sono gli influssi benefici che un buon esercizio fisico insieme allo stretching può riservare se svolto con regolarità e attenzione.
A conferma di tutto ciò nel 1996 il Surgeon General’s Report , ovvero il grande rapporto scientifico americano sui danni legati alla sedentarietà, ha stabilito che l’inattività fisica rappresenta il fattore di rischio primario nelle cause di malattia, alla stessa stregua, se non addirittura in misura maggiore, del fumo, dell’obesità, dell’ipertensione e dall’alto tasso di colesterolo nel sangue.
Un’attività fisica regolare è sicuramente un grande aiuto per cominciare a cambiare ritmi di vita scorretti; infatti, par proprie sane abitudini fa si che la nostra efficienza quotidiana migliori e che, come un circolo vizioso, a sua volta la nostra predisposizione e capacità di praticare un buon esercizio fisico aumenti in modo significativo.
EFFETTI FUNZIONALI DELLO STRETCHING E DELL’ESERCIZIO FISICO
Per poter meglio comprendere l’importanza dell’esercizio fisico e in particolare quella dello stratching, è necessario spiegare quali sono i suoi effetti sul corpo umano.
Innanzitutto è è utile precisare che le conseguenze dell’attività fisica e dello stretching non sono mai a compartimenti stagni, ma vanno a coinvilgere sia la sfera fisica sia quella psicologica e quindi l’organismo nella sua globalità.
Partendo dalle principali funzioni dell’organismo, cioè quella respiratoria e circolatoria, analizzeremo quali altri effetti si manifestano nell’individuo che si applica al lavoro sul proprio corpo utilizzando la tecnica dello stretching.
-APPARATO RESPIRATORIO-
L’esercizio fisico sollecita in maniera molto evidente questo apparato che è responsabile, insieme a quello cardiocircolatorio, del rifornimento di ossigeno. Tale sollecitazione si evidenzia attraverso un aumento dei movimenti respiratori ( inspirazione ed espirazione), con la miglior funzionalità degli organi direttamente collegati ( polmoni, bronchi e alvoli ).
La procedura di svolgimento degli esercizi di stretching, permetterà di sollecitare le strutture respiratorie e di agire in modo tale che anche gli apparati collegati alla funzione respiratoria ne traggano beneficio: a tale proposito la colonna vertebrale e la gabbia toracica rappresentano l’esempio più tangibile, poichè se “allenate” a lavorare, migliorano la loro mobilità e la loro funzionalità. Come diretta conseguenza, una colonna vertebrale ” in forma” porta a un miglioramento della postura del corpo nella sua globalità e un incremento delle capacità di affrontare uno sforzo fisico e di resistere allo stesso.
-APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO-
Il cuore rappresenta il centro focale di un sistema chiuso costituito da strutture diversificate ( vene, arterie, e capillari) e ha il compito di imprimere la spinta necessaria affinchè il sangue possa raggiungere le diverse parti del corpo che hanno bisogno di energia, soprattutto durante lo svolgimento di un esercizio fisico. Il muscolo cardiaco può reagire a questa maggior richiesta energetica in due diversi modi: uno non economico, caratterizzato da un aumento della frequenza cardiaca, situazione in cui il cuore non ha il tempo di riempirsi completamente, inviando in circolo una minor quantità di sangue; l’altro invece più economico e funzionale essendo organizzato sull’aumento della gittata cardiaca e non della frequenza, con conseguente minor lavoro e maggior spinta di sangue ad ogni contrazione.
La prima situazione è tipica delle persone non allenate, mentre la seconda è una reazione peculiare di coloro che effettuano regolarmente esercizio fisico e ha come conseguenza un potenziamento dell’attività cardiaca e la prevenzione delle patologie legate alla sedentarietà.
Lo stretching permette di migliorare l’efficienza cardiocircolatoria agendo sui muscoli che, favorendo la spinta del sangue verso il cuore attreverso la compressione sulle pareti delle vene, diventano più elastici e favoriscono un miglior afflusso sanguigno. In questo modo si agevola anche la circolazione della linfa, sostanza prodotta da alcune ghiandole e nella quale sono immerse le cellule, che protegge il corpo dall’invasione di virus e batteri.
-APPARATO SCHELETRICO-
Il movimento stimola la crescita in lunghezza e larghezza delle ossa con conseguente miglior nutrimento, rafforzamento e aumento della resistenza delle stesse in caso di traumi. Lo stretching permette di sollecitare le strutture ossee attreverso la trazione svolta dai tendini durante il lavoro di allungamento e di diminuire la tensione accumulata sulle ossa stesse, in conseguenza allo svolgimento di un’attività specifica.
-APPARATO MUSACOLARE-
Il movimento provoca notevoli variazioni sui muscoli: ne modifica esteticamente la forma, la funzionalità, facendoli lavorare in maniera più economica e conferendogli maggiore elasticità e resistenza. Un esercizio progressivo consente di accrescere il numero delle fibre e dei capillari incrementando le riserve di nutrimento e, di conseguenza, aumentando i tempi di lavoro. Lo stretching consente di migliorare le possibilità dei muscoli di sopportare il lavoro grazie a una maggiore capacità di eliminazione dei prodotti di scarto originati dal lavoro muscolare ( acido lattico ).
Lo stretching elimina le tensioni muscolari che irrigidiscono il corpo facendogli assumere posizioni che con il tempo danno origine ai dolori e che costituiscono la cosiddetta artrosi.
-ARTICOLAZIONI-
L’esercizio fisico agisce sulle articolazioni e sui loro componenti ( legamenti, capsule che rivestono le superfici articolari ) rendendoli più efficienti. Il movimento stimola la produzione di liquido sinoviale ( sostanza presente all’interno delle aritcolazioni) che consente un miglior funzionamento, facendo si che i legamenti risultino più elastici e resistenti.
Lo stretching agisce sulle articolazioni migliorandone il grado di mobilità e di ampiezza articolare, creando una situazione di miglior dinamismo che coinvolge tutto il corpo.
-APPARATO DIGERENTE-
L’attività fisica migliora la funzionalità dei processi digestivi e secretivi, dell’intestino, del fegato che, essendo impegnato nell’esecuzione di processi estremamente importanti per lo svolgimento dell’attività motoria, come la trasformazione degli zuccheri in glicogeno, la risintetizzazione dell’acido lattico in glicogeno e la regolazione dell’afflusso venoso al cuore, trova nell’esercizio fisico un buon mezzo di mantenimento.
Nello stretching la respirazione attraverso il movimento del diaframma aiuta sensibilmente il lavoro digestivo, favorendo perciò la mobilità intestinale. L’elasticità che lo stretching conferisce alla muscolatura addominale rappresenta un aiuto all’attività intestinale per tutti coloro che soffrono di stitichezza.
-SISTEMA NERVOSO-
Attraverso l’esercizio fisico si migliora la qualità del movimento rendendolo più economico, efficace e coordinato. Si acquisiscono degli automatismi che rivestono grande importanza a livello sportivo e che portano a un notevole mioglioramento del tempo di reazione delle capacità sensoriali ( udito, vista, tatto ed equilibrio). Data la necessità di porre attenzione su ciò che si sta effettuando e di concentrarsi sulle sensazioni che lo stretching tende a sviluppare a livello fisico, e intuibile quanto specifico diventi il movimento e quanto si possa di conseguenza migliorare l’efficacia, l’economia e la coordinazione. Con il tempo aumenta il rilassamento globale del corpo, situazione che influisce notevolmente sull’atteggiamento generale dell’individuo.
-EQUILIBRIO PSICOLOGICO-
Esiste una forte correlazione fra l’attività motoria e quella mentale. Molto stretto è infatti il rapporto fra le acquisizioni intellettuali e il movimento e questo aspetto si manifesta in tutta la sua portata durante la prima infanzia, con influenze sull’attività immaginativa, ricettiva e mnemonica. Il movimento aumenta il rendimento intellettuale, l’elasticità mentale e la risposta alle sollecitazioni.
La soluzione a un problema motorio altro non è, infatti, che il trasferimento di uno stimolo del cervello, e quindi uno sforzo di intelligenza, a compiere un movimento.
Howard Gardner, docente di psicologia ad Harvar, definisce l’intelligenza cinestatica, caratterizzata cioè da coordinazione nei movimenti e facente parte delle intelligenze multiple di cui si può servire l’essere umano.
Gli stati emotivi, gioia, felicità, tristezza e tensione, vengono stimolati e controllati attraverso il movimento che offre la possibilità di ottenere un proprio equilibrio personale sia nello sport sia nella vita quotidiana. Una corsa o una nuotata servono a “scaricarsi” dopo una giornata di lavoro stressante. Saper valutare le proprie capacità, saperle gestire e controllare, permette a chi, per motivi diversi, tende a non aver autostima ( anziani o persone con prblemi psicologici) di sentirsi vivi e positivi e di mantenere un prorpio ruolo sociale.