Quest’anno La Fura dels Baus presenta per la prima volta al “Teatro dell’Opera di Roma” la famosa opera di Ottorino Respighi; La Trilogia Romana. Si tratta di un’interpretazione nella quale hanno molto peso gli effetti multimediali.

L’opera conta con Charles Dutoit come regista e Carlus Padrissa (La Fura dels Baus) come responsabile dell’illuminazione, della scenografia e la direzioen scenica, il cineasta e fotografo Emmanuel Carlier come video realizzatore. Ad interpretare la musica sarà l’orchestra del teatro dell’opera. Si tratta di una collaborazione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia dove si tenne la prima dello spettacolo sotto la direzione musicale di Georges Prêtre.
Il luogo prescelto è l’ideale. Si tratta delle terme di Caracalla, risalenti al secolo II D.C. Le rovine serviranno da sfondo per la stagione dell’Opera del Teatro dell’Opera di Roma ogni estate.
La Fura ci propone la Trilogía Romana a modo di concerto-spettacolo che si basa nei famosi poemi sinfonici del musicologo e compositore Ottorini Respighi (Bologna, 1879- Roma, 1936). Se tratta de un grande maestro dell’orchestra post-wagneriana ed un esaltatore dei compositori italiani come Vivaldi o Monteverdi ed un chiar esempio di musicista programmatico o descrittivo in contrapposizione alla musica assoluta. Nella musica programmatica si cerca di evocare idee o immagini musicali nella mente di chi ascolta. Qualcosa di simile a quello che cercavano i romantici del secolo XIX.
Le opere più popolari di Respighi sono quelle che formano la Trilogía Romana, poemi sinfonici che glorificano il passato come il presente di Roma: “Le Fonti di Roma”, “I pini di Roma” e “Durante le feste romane”.
La prima assoluta di “Le fonti di Roma” si tenne nel 1917. Nella prefazione dello spartito, l’autore ci narra “In questo poema sinfonico il compositore ha voluto esprimere i sentimenti e le visioni suggeritegli dalle quattro fonti di Roma, contemplate nel momento durante il quale la loro bellezza è ancora più impressionante”Le fonti in questione sono le seguenti: ; “La fontana di Valle Giulia all’Alba”, ”La fontana del Tritone al mattino”, “La fontana di Trevi al meriggio” e “ La fontana di Villa Medici al tramonto”
“I pini di Roma” è del 1924. ogni movimento rappresenta i pini in quattro diversi momento del giorno “I pini di Villa Borghese”, “Pini presso una catacomba”, “I pini del Gianicolo” ed “I pini della Via Appia”
“Durante le feste romane”, è forse la meno rappresentata tra le tre. In quest’ultima si evoca il virtuosismo orchestrale, con la prevalenza delle percussioni. Quattro sono i suoi movimenti con scene dell’antico Impero romano:1. Circensi 2. Giubileo, 3. L’Ottobrata e 4. La Befana.
Non sappiamo che cosa penserebbe l’autore se vedesse questa rappresentazione de la Fura, ma siamo sicuri che non rimarrebbe indifferente come nemmeno il pubblico che dovrebbe concentrarsi sulla musica, le immagini e l’azione diretta, ovvero lo spettacolo totale.

Se il 2 luglio ti trovi a Roma, non perderti questo fantastico spettacolo all’aria aperta, realizzato dalla Fura dels Baus a Caracolla e riposati poi negli appartamenti a Roma
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