Venezia – dal 18 dicembre al 22 gennaio, la galleria Workshop ospiterà URBICIDE, una mostra collettiva in cui installazioni, video e suoni interagiscono con i suggestivi spazi della galleria affacciata su Canal Grande. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 22 gennaio 2013. Curata dall’artista statunitense Diann Bauer, URBICIDE è una mostra che parla dell’epoca in cui viviamo. Lo sfrenato sviluppo dell’economia, la globalizzazione e il consumismo stanno lentamente uccidendo le nostre città, invase dai centri commerciali, il Medio Oriente è stato smembrato e venduto al miglior offerente. I giochi di potere di pochi uomini e i mass media che quotidianamente riempiono le nostre vite con immagini superficiali, stanno creando un mondo in cui l’omologazione regna sovrana e le caratteristiche individuali e collettive si diluiscono nella uniformità. Oggi la Città, sempre meno un luogo di aggregazione e scambio di idee, sta diventando un macro contenitore svuotato della sua essenza, mentre l’Uomo assiste incosciente alla perdita del proprio essere, della propria storia, della propria cultura. Le opere di Diann Bauer, Amanda Beech, Mikko Canini, del collettivo Pil & Galia Kollectiv, di Mona Marzouk, Oraib Toukan, e di Jennifer Williams ci offrono l’opportunità di esaminare in maniera critica la realtà contemporanea. Immagini, suoni e colori convergono, offrendo ai visitatori una forte esperienza percettiva e sensoriale. Le loro opere catturano lo sguardo senza lasciare mai indifferenti. Il visitatore entrando viene accolto da un’opera site-specific creata appositamente per Workshop dall’artista egiziana Mona Marzouk insieme a Diann Bauer, basata sull’installazione The Bride Stripped Bare By Her Energy’s Evil presentata al BALTIC Centre for Contemporary Art Gateshead. Amanda Beech presenta il video Sanity Assassin adattamento dell’omonima opera prodotta in collaborazione con il Getty Institute di Los Angeles e la galleria Spike Island di Bristol: nella sua velocità e nella sua combinazione di parole, testi e suoni richiama lo stile di Saul Bass e MTV. Nelle loro animazioni, il collettivo inglese Pil and Galia Kollectiv, si ispirano al Costruttivismo russo, al cinema muto e ai cartoni animati degli anni Ottanta per creare divertenti metafore antropomorfe di violenza e desiderio, decadimento e rinascita. Oltre alle animazioni Blood and Xerox e I, A Machine, Am Showing You a World, The Likes of Which Only I Can See il collettivo presenta l’opera Performative Construction of a Future Monument For The Dialectic Negation of a Post-Catastrophic Society presentata alla Herzliya Biennial for Contemporary Art, Israele. L’installazione di Jennifer Williams Portals penetra invece negli spazi della galleria trasformando le pareti in una stupefacente coreografia di macerie, mentre l’artista canadese Mikko Canini con il suo The Black Sun Rise ci accompagna in un viaggio surreale tra le strade di una Londra sommersa dall’acqua. Infine l’artista statunitense Oraib Toukan porterà alla Galleria Workshop la sua opera Talking Heads. Diann Bauer, artista e curatrice è nata a New York, attualmente vive e lavora tra Londra e Berlino. Le sue opere sono state esposte in importanti gallerie di tutto il mondo tra cui Paradise Row di Londra e Istanbul, Saatchi Gallery di Londra, Vamiali’s Gallery di Atene, Fine Art University di Hanoi, Yautepec di Città del Messico, Galeria Luis Serpa di Lisbona, White Box di New York, solo per citarne alcune. In Italia, Bauer è rappresentata da Workshop.
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