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La generazione (Simone Lenzi)

Creato il 31 maggio 2012 da Martatraverso
La generazione (Simone Lenzi) Animalcules. Quando sei un portiere di notte il tuo fuso orario è sballato rispetto al resto del mondo. Quando loro si alzano, tu vai a dormire. Quando finisci di cenare, ti vesti per andare al lavoro. Quando la notte è lunga e i clienti dell'hotel dormono hai tre opzioni davanti a te: fumare (tanto), sperare che qualcuno di loro soffra d'insonnia, leggere. Il protagonista di La generazione percorre a fasi alterne tutte e tre le opzioni, ma è l'ultima quella che più lo attira. Un portiere di notte con la cultura di uno scienziato e l'apertura mentale di un filosofo.
Animalcules. Essere troppo colto porta a guardare la vita con occhi diversi. I problemi non sono fonte di sofferenze, ma input intellettuali da analizzare con precisione matematica. Gli animalcules del cervello del portiere di notte sono più sviluppati della norma, mentre quelli del suo apparato riproduttivo hanno scelto il riposo.
Così l'interscambio di animalcules diventa un'analisi sociologica della vita su cui riflettere mentre il portiere di notte è costretto a riempire provette con il suo seme e la moglie si sottopone a continue iniezioni ormonali. La risibile analisi per cui da adolescente fai di tutto per non diventare genitore e dopo qualche anno fai di tutto per diventarlo. Le ragazze che tirano un sospiro di sollievo ogni volta che arriva il ciclo, dopo qualche anno si disperano per lo stesso motivo. I ragazzi che furtivamente aspettavano di avere casa libera ora sono costretti a chiudersi in uno stanzino di ambulatorio con una manciata di riviste porno e un'infermiera fuori dalla porta.
Tutto perché tre embrioni alla volta ci si deve provare. Tutto perché lei non deve più disperarsi ogni 28 giorni e lui spera che il frutto dei suoi animalcules accetti di essere svegliato in piena notte per sentirsi raccontare il mito di Tiresia così come lo scrisse Ovidio o il plot di A come Andromeda.

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