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La gente che sta bene

Creato il 27 gennaio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

La gente che sta bene

Anno: 2013

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 105′

Genere: Commedia

Nazionalità: Italia

Regia: Francesco Patierno

Data di uscita: 30 Gennaio 2014

L’Italia dipinta in La gente che sta bene, ultima fatica di Francesco Patierno tratta dal romanzo di Francesco Baccomo, che ha partecipato anche alla sceneggiatura del lungometraggio, è l’Italia – cinica e sempre in vendita – che si barcamena in questi tempi di crisi e si vende e si svende in nome del vil denaro e della sopravvivenza.

Umberto (Claudio Bisio) è un avvocato arrivista, grande risorsa per la sua azienda che non si farà scrupolo di licenziarlo al momento opportuno. Per la sua carriera l’uomo ha rinunciato ad avere un rapporto con i suoi figli e mette a dura prova ogni giorno la sua relazione con Carla (Margherita Buy). L’incontro con il grande principe del foro Azzesi (Diego Abatantuono) e con la sua splendida consorte (Jennifer Rodriguez) sarà per il protagonista una Stella Cometa che lo porterà in luoghi nascosti e inconsueti della sua anima, lì dove i buoni sentimenti, nonostante tutto, non sono ancora totalmente soffocati dall’aridità del mondo in cui vive.

Presentato come se fosse una commedia in realtà La gente che sta bene è una vera e propria dramedy all’italiana che in alcuni punti sfiora anche il noir. Il personaggio di Umberto è emblema di una mentalità malata che guarisce quando si rende conto che tutto quello che è stato importante fino a quel momento per lui è fatuo e, nello stesso tempo, capisce che l’anaffettività che è sempre stata alla base della sua scalata sociale può avere conseguenze molto gravi sulle altre persone. Umberto comprende i suoi errori nel momento in cui da carnefice diventa vittima di un sistema che non fa sconti a nessuno e che non risparmia neanche chi, come lui, ne è stato massimo esponente.

Intorno alla figura del protagonista, interpretato da un convincente Claudio Bisio, girano altri personaggi importanti per la costruzione della storia: Diego Abatantuono, con un’interpretazione meno enfatica del solito e per questo molto convincente, dà il volto ad un avvocato privo di scrupoli che, a differenza di Umberto, non cambierà la sua politica di vita. Due sono le figure femminili che Patierno dipinge con classe e che contrappone tra loro: da una parte vi è Carla, moglie di Umberto, interpretata da una Margherita Buy in una recitazione pacata e meno sofferente rispetto a quella per i ruoli che vengono spesso cuciti sul suo volto. Nonostante sia una moglie infelice infatti Carla reagisce all’assenza del marito e risulta, alla fine del lungometraggio, l’unica vera vincitrice; sua antitesi è invece la consorte di Azzesi, Jennifer Rodriguez, bella e fragile  tanto da soccombere e da rimanere fagocitata dal male di questo tempo impersonato da Abatantuono in tutta la sua cattiveria.

In maniera semplice, ma non per questo superficiale, Patierno dipinge un’intera società mettendo in mostra le varie possibilità che si hanno per affrontare una crisi esistenziale e premiando, almeno sul grande schermo, chi decide di scegliere la strada della dignità, senza però condannare quelli che rimangono uguali a se stessi ma sottolineando, con grazia e senza giudizio, che coloro che sulla carta sembrano vincenti spesso lo sono sulla pelle degli altri e della loro indissolubile solitudine.

Sandra Martone


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