Venerdi vi sarà il vertice europeo che dovrebbe ‘sbloccare’ l’empasse tra i vari paesi e trovare un accordo che renda l’Euro una moneta piu solida. Voci di corridoio dicono che la Germania stia puntando i piedi ancora una volta. I mercati ne hanno risentito negativamente. Di seguito un articolo di Giornalettismo sul tema ‘Germania Uber Alles‘:
I Piigs cominciano ad avere il dubbio che dietro la strategia dell’austerità a tutti i costi del paese guidato dalla Merkel ci sia un tentativo di controllo del continente
Non c’è due senza tre. Dopo aver provato per due volte a conquistare l’Europa nel ventesimo secolo grazie a due guerre mondiali, ora la Germania prova ad assoggettare a sé il continente usando il default sovrano.
SCHNITTSKRIEG – Parola d’ordine: Schnittskrieg, guerra di tagli, profondi. Un’austerità richiesta e imposta che amputa le economie, impedendole di riorganizzarsi, almeno finché riescono a mantenere contatti con il Reich. Un’iperbole forse azzardata, ma più reale di quanto non si pensi. I PIIGS, acronimo inglese che sta per Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, ovvero le cinque sorelle che rischiano coi loro conti in disordine di devastare l’Eurozona, hanno bisogno di una riforma immediata e una riduzione della pressione fiscale per ripartire, ma l’austerità imposta dalla Germania ha depresso, anziché rilanciare, ogni possibilità di crescita.
SE AFFONDIAMO VIENE GIU’ TUTTO - Allo stesso tempo è la stessa Germania, locomotiva del continente, a dettare i tempi e le mosse di un Euro diventato fortissimo a livello mondiale. Per questo Angela Merkel vuole smetterla di inviare i soldi tedeschi ai paesi in difficoltà. Vi abbiamo reso forti, siate almeno autonomi e non createci dei problemi. Eppure sembra non fare i conti con una situazione da ultima spiaggia. Se crolla il mercato unico europeo, altro che marittimi greci o irlandesi tecnologici. Viene giù tutto, e a pagare sarebbe proprio la Germania.
E LA BCE DOVE STA? – “Il rischio di un crollo finanziario in Europa è significativo e crescente ogni giorno”, hanno scritto Dean Baker e Mark Weisbrot, che aggiungono: “La ricaduta finanziaria potrebbe essere più grande di quello seguito al crollo di Lehman Brothers nel 2008, e potrebbe facilmente spingere l’economia americana verso la recessione. Le autorità europee si muovono troppo lentamente per contenere questo rischio. La Banca centrale europea, in particolare, non adempie la sua funzione di banca centrale di agire come prestatore di ultima istanza in una situazione di crisi “.
GERMANIA MARATONETA – Angela Merkel ha ancora nicchiato sulla creazione di un “Eurobond”. Idea sostenuta dalle economie più sane dell’Unione. In alternativa, si punta a un massiccio intervento della BCE per ripristinare la fiducia. La crisi del debito, ha aggiunto il cancelliere tedesco in Parlamento, è una maratona, non uno sprint. Un forte Germania è sinonimo di un’Europa forte. Morale: nessun passo che possa danneggiare la Germania. Che si trovi una soluzione che soddisfi prima di tutto la locomotiva europea. Salvaguardare i nostri interessi subito, poi il resto.
LA GENTE CI HA I BISOGNI - A seguire, ecco alcuni consigli per Frau Merkel: i PIIGS sono arrabbiati, Spagna e Irlanda in testa. L’approccio della Germania, che punta sopratutto a tutelare i propri interessi, non è piaciuto alle diplomazie dei due paesi, la cui situazione economica a causa dell’intransigenza tedesca ha peggiorato le cose, anziché migliorarle. Tagli su tagli e depressione dell’economia. Entrambi puntano il dito contro i “poteri forti” che il Governo centroeuropeo sta proteggendo: gruppi come Commerzbank, Deutsche Bank e altri si sono indebitati incautamente durante gli anni delle vacche grasse, ed ora questi gruppi non hanno alcuna intenzione di perdere i loro soldi. E il Governo segue al traino per salvare la cassa di qualcuno.
ANTIPATIE EUROPEE - In Grecia si è arrivati a vestire il cancelliere tedesco con una divisa da SS. In un’altra illustrazione si mostrano un gruppo di SS con al braccio, aziché la svastica, una fascia con il simbolo dell’Euro. In Irlanda, salvata lo scorso anno dal Fondo europeo di stabilità finanziaria, ci si comincia a chiedere se era necessario combattere gli inglesi per finire governati dai tedeschi. Un commentatore tv ha detto: “Benvenuta Irlanda. 100 anni dopo il 1916 -anno della rivolta di pasqua che sancì la nascita della Repubblica d’Irlanda- nel 2016, avremmo venduto i nostri beni e ceduto la nostra sovranità a un Paese che solo fino a 60 anni fa era ritenuto il macellaio d’Europa. Ogni riferimento alla Germania è puramente casuale”.
GERMANIA MEGASVIZZERA? MAGARI - E quindi la Germania ha messo da parte la Wehrmacht e sta lanciando il suo attacco all’Europa lavorando ai fianchi i paesi più deboli. Ma che ne pensa il popolo tedesco? La gente, esaltata durante il periodo hitleriano, oggi sembra fredda se non addirittura menefreghista sul ruolo di faro del loro Paese. Lo Spiegel: “La Germania isolata in Europa come gli Usa sulla guerra in Iraq”. Il Die Welt, settimanale conservatore, ha usato le parole del Segretario di Stato americano Madeleine Albright che aveva defintio la Germania “Indispensabile per l’Europa”. Ma anziché in tono entusiasta, il settimanale la usa come fosse una condanna. I tedeschi vorrebbero essere come una Svizzera gigante. Ricchi e isolati. Ora sono chiamati a salvare l’Euro ed evitare un disastro per l’economia globale. Ma evidentemente non sono ancora pronti a vestire i panni della Grande Potenza, ma solo quelli di un Paese Guida. E c’è una bella differenza