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La gestione dell’ansia nello sport

Da Certifiedmentalcoachitalia

Cos’è l’ansia e come si può imparare a gestirla per trasformarla in un nostro alleato.

Lo sport è un’esperienza carica di emozioni, come sanno tutti quelli che lo hanno praticato.

Vincere in una competizione (anche se non importante dal punto di vista qualitativo) scatena gioia e felicità; allo stesso modo una sconfitta può causare delusione o rammarico.
È evidente che lo stato emotivo dell’atleta è fondamentale per la riuscita ottimale di una qualsiasi prestazione sportiva.

COS’E’ L’ANSIA?

L’ansia potrebbe essere definita come uno stato psichico dell’individuo che, a fronte di uno stimolo esterno o interno, non riesce ad adattarsi o a dare una risposta adeguata. Alla base dell’ansia troviamo quindi lo stress che quello stesso avvenimento produce nell’individuo, l’emozione che lo stimolo produce e la paura.

Stress e risposta emotiva ad un dato avvenimento rappresentano la base su cui si poggia l’ansia.

L’ansia è uno stato psichico capace di produrre dei notevoli cambiamenti non solo nello stato psicologico dell’individuo ma anche nello stato fisico. I sintomi fisici dell’ansia sono:

  • Respirazione superficiale e periferica molto veloce
  • Innalzamento naturale dei battiti cardiaci
  • Leggera curvatura del corpo
  • Stato di allerta e postura pronta alla fuga
  • Aumento della sudorazione anche in assenza di movimento fisico
  • Sensazione di pesantezza allo stomaco
  • Arti molto pesanti
  • Voglia di piangere

Questi sintomi fisici sono il segnale che il nostro inconscio ci invia al manifestarsi di un determinato avvenimento considerato potenzialmente pericoloso.

L’ansia può essere considerata come un sistema di difesa che l’individuo innesca per proteggersi da eventuali e potenziali danni derivati da determinati avvenimenti; è ovvio quindi che la valutazione che il soggetto effettua su alcune situazioni è una componente fondamentale per la comprensione e la gestione dell’ansia.

I sintomi che l’ansia produce possono essere di lieve entità, oppure, come spesso accade, possono sfociare in vere e proprie crisi bloccanti per l’atleta, inficiando così completamente la sua prestazione.

L’ansia a mio avviso non va considerata né una malattia da curare né uno stato negativo da eliminare né un nemico da abbattere. L’ansia va considerata come un buon alleato dell’atleta: un sistema di difesa basato sulla valutazione di particolari avvenimenti. Focalizzando e valutando correttamente gli avvenimenti osservati è possibile avere un buon controllo del fenomeno ansioso ed il suo utilizzo in termini positivi, quindi di aiuto nell’azione svolta dall’atleta.

GESTIRE L’ANSIA NELLO SPORT

Per gestire correttamente il fenomeno dell’ansia nello sport sono state studiate moltissime tecniche e svariate strategie. Per quanto mi riguarda ritengo sia utile applicare una serie di tecniche che possono portare gradualmente ad un buon controllo dei fenomeni ansiosi, modificandoli e rendendoli un ulteriore strumento potenziante per l’atleta.

Innanzitutto credo sia molto importante aumentare la consapevolezza dell’atleta rispetto a questo fenomeno e questo è possibile attraverso un approccio didattico, fornendo agli atleti informazioni, istruzioni e delucidazioni sulle emozioni.

Procedura che può servire per chiarire eventuali dubbi o pensieri distorti rispetto al problema. Ad esempio un atleta che sperimenta un elevato livello di ansia prima di una gara può ricevere istruzioni sul possibile impatto di questa emozione.
Questo serve ad aumentare la consapevolezza rispetto al fenomeno e quindi ad aumentare la capacità dell’atleta nel valutare il fenomeno che sta sperimentando.

Il passo successivo è l’applicazione di due strategie cognitive:

  • Uso del dialogo interno (self- talk): frasi parole ed incitamenti positivi rivolti a se stessi servono a ridurre il livello di ansia e tensione e a focalizzarsi su stimoli rilevanti e sulle proprie capacità
  • Uso dell’immaginazione. La visualizzazione di immagini positive attiva emozioni appropriate e stimolanti, alimenta un senso di autoefficacia e migliora la visione delle aspettative future.

Tra le tecniche per la regolazione dell’attività fisiologica possiamo usare il rilassamento progressivo, il training autogeno, l’immaginazione emotiva, l’ascolto di musica, ecc..

L’ansia come fenomeno psicologico non è né negativa né positiva: è semplicemente uno strumento che bisogna imparare ad utilizzare al meglio. Possiamo vederlo come una spada che di per sé è solo un oggetto ma se siamo consapevoli del suo utilizzo e sappiamo padroneggiarla possiamo ottenere dei grandi risultati; se al contrario non siamo consapevoli della sua valenza allora possiamo anche tagliarci una mano da soli.

Tutto sta nel padroneggiare al meglio il fenomeno ansia e un buon mental coach è l’aiuto più valido per imparare a farlo.

Cosa ne pensi? Quali esperienze hai rispetto all’ansia?
Dimmi la tua o, se vuoi, contattami!


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