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la gioia

Da Apolide

fiore bambino gioia

A una festa sontuosa,
ti ho cercato,
tra vestiti splendenti
e sorrisi
come di manichini

C’era solo
una serie di maschere,
non ostante
la musica e le luci,
tu non c’eri

Ti ho cercato
nei palazzi del potere
dove c’è chi decide
le sorti

C’era solo arroganza,
prepotenti, quegli uomini
che guardano
solo a sè stessi,
tu non c’eri

Ti ho cercato
tra le pieghe
di un letto disfatto
dopo un amplesso

C’era ancora vibrante
il piacere,
ma la voglia
di nuove conquiste
già separava due corpi,
e non c’eri

Sono uscito per strada,
in una angolo scuro
due bambini,
mal vestiti,
si scambiavano
un piccolo dono
da nulla

Un fiore cresciuto
per caso,
nella polvere della strada,
rinvenuto con sguardo
che sa cercare

Lì, tra chi
non ha nulla
più del suo cuore,
abitavi,
eri gioia,
bene raro,
difficile da comperare

 


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