Magazine Diario personale

La gioia di camminare e osservare gli alberi.

Da Gattolona1964

Sono sempre in numero crescente le persone che per motivi di salute, per distrarsi, per tenersi in forma o semplicemente per poter meditare in santa pace,hanno riscoperto il piacere di camminare a piedi, percorrendo sentieri e stradine possibilmente nel verde e nella natura. Fortunatamente molte delle nostre città, offrono numerosi percorsi di questo tipo.Nella zona di Canali dove io abito, le soluzioni sono tantissime e tutte in un bellissimo contesto verde.Nella mia ormai consueta e irrinunciabile camminata del mattino, a passo veloce,il mio sguardo si posa sempre più frequentemente sugli alberi e sulle piante.Si e’ creata tra me e loro una specie di alchimia ed empatia talmente forte, che riesco a percepire quando soffrono di ansie, paure,malinconie o depressioni. Riconosco quando sono felici, leggo nelle loro foglie la gioia, le delusioni, la felicita, esattamente come noi esseri umani.Sono certa che si impregnino come spugne di ogni stato d’animo delle persone che passano loro vicino, e ci trasmettano indietro quanto devono, malgrado tutto, assorbire inermi.Se pensiamo che camminare e’ la cosa più elementare e scontata del mondo,che camminiamo quasi sempre per rilassarci, scaricando lo stress accumulato durante una giornata lavorativa, riuscendo così a dimenticare pensieri e preoccupazioni che ci affliggono costantemente.Come non credere che anche gli alberi, le piante, i fiori, gli arbusti e le siepi, non risentano dei nostri stati d’animo? Quando cammino da sola immersa nel mio mondo, dove finalmente niente e nessuno può entrare, se sono triste, i miei amici alberi mi guardano in un certo modo.Sono stupiti, si chiedono il perché: se sono allegra e contenta ondeggiano in modo diverso e mi restituiscono altrettanta forza e vitalità.A ognuno di loro ho dato un nome, un’identità ben precisa.Hanno il loro proprio carattere, ben delineato, un modo unico di parlarmi e guardarmi mentre passo di corsa.Come buoni soldati sempre sull’attenti, sono pronti ad ascoltarci, subendo in silenzio tutto quello che noi facciamo loro.Persino a Milano gli ippocastani si son ammalati,credevano di essere in autunno e hanno fatto cadere foglie secche ovunque,stravolti dal clima e dall’uomo, che non riesce a seguire i ritmi della natura e ad adagiarsi qualche volta pigramente, tra le braccia del tempo, che scorrerà sempre allo stesso modo, con 24 ore e non 48 in una giornata. Le nostre antiche piante sono testimoni e custodi dei segreti più reconditi dell’uomo, ci hanno promesso di non tradirci mai: in cambio chiedono solo di essere amate e rispettate: ci restituiranno sempre più di quanto noi meritiamo.

Risponde il Dott. Nitrosi Davide (capocronista de “Il Resto del Carlino”, pagina “NOI REGGIANI”  ndr.)

Mi ricorda un libro di DAVID LE BRETON che serbo con affetto nella mia libreria.Le lascio una citazione cara Fabiana”camminare e’ un modo tranquillo per reinventare il tempo e lo spazio.Prevede un certo stato d’animo, una lieta umiltà davanti al mondo, un’indifferenza alla tecnica e ai moderni mezzi di trasporto o quanto meno, un senso di relatività delle cose.Camminare insomma e’ una filosofia di vita.Spero contagiosa.

5 settembre 2009.



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