Quando penso a “sostenibilità”, spesso penso a qualcosa che sta per cedere e va sostenuto, come può essere la pelle della faccia di una donna non più giovane, o la panza di un uomo che si è lasciato andare ai piaceri della tavola.
In questo caso il termine calza a pennello, poiché oggi è la Giornata della Bellezza Sostenibile, che promuove la costruzione di impalcature per pelli stanche, imbracature per contenere ed elevare la ciccia, guaine per camuffare le forme.
Non ho voglia di citare le aziende promotrici perché come sempre le buone intenzioni devono essere condite con salse al marketing, ed è troppo facile perdere il focus sui veri valori, ma vi condividerò invece alcuni sentimenti caotici che animano il mio animo in questo giorno speciale.
Quali sono i veri valori della bellezza sostenibile? Internet e libri ne parlano grandemente, proponendo ricette naturali e scelte di vita volte a migliorare non solo la bellezza esteriore ma anche quella interiore, e sto parlando di funzionalità degli organi, non di spiritualità, consigliando marche cruelty-free, biologiche e a basso chilometraggio.
Ecco quindi anche i miei, di valori, e comincio da quello della semplicità.
BASTA lasciarsi sedurre dalle réclame di prodotti altamente chimici come gli shampoo fruttati o le creme che fanno la pelle nuova come alle lucertole dopo la muta.
BASTA sieri antirughe, pillole per far crescere i capelli, rossetti ad altissima tenuta, creme anticellulite.Il pensiero mi è nato quando, in mezz’ora di televisione, ho visto decine di pubblicità sul bruciore di stomaco “che passa con la pillolina magica”.
Nella mia doccia sono due i prodotti: il Ghassoul e una saponetta fatta in casa. Le ricette naturali che voi potete scegliere sono innumerevoli, e bastano a ridurre lo spreco di prodotti chimici e inquinanti e di plastica per gli imballaggi. Al posto dello shampoo, farina di ceci o Ghassoul, al posto del docciaschiuma una semplice saponetta o almeno un prodotto bio-eco-solidal-naturale.
In bagno, dentifricio fatto in casa, crema alla cera d’api, bicarbonato/deodorante, e che altro?
E comunque, quando impareremo che per curare il nostro corpo dentro e fuori non bisogna soltanto “arginare” i problemi ma prevederli ed evitarli? Mi spiego meglio. Se si soffre di reflusso gastrico le soluzioni sono due (oltre a cambiare lavoro e stressarsi di meno): prendere medicinali o fare diverse scelte alimentari.
Molti continuano a mangiare male e a curarsi con le pastiglie, ma per fortuna molti altri scelgono di cambiare regime alimentare. Non voglio certo fare di tutta l’erba un fascio e giudicare chi soffre davvero di malanni che nemmeno l’alimentazione può curare, ma pensate a quante medicine introduciamo nel nostro organismo per “dimenticare” di avere un malanno: antiinfiammatori, antidolorifici, antiodori, antidolori. Perché invece non prevenirlo, il dolore?
La stessa cosa vale per la bellezza del corpo: se gli occhi sono lo specchio dell’anima, la pelle è lo specchio delle nostre interiora.
Fumare fa invecchiare precocemente; mangiare troppa carne ci rende unti e rossastri; gli alcolici, oltre a devastare il fegato, causano occhiaie e malattie cutanee di vario genere, per non parlare dei brufoli!
Per una persona potenzialmente sana, basta cambiare anche di poco la propria alimentazione per notare immediati benefici, per esempio, invece che cercare di sgrassare la pelle con prodotti aggressivi o di rendere i capelli più luminosi usando più shampoo.
Un’attività fisica sostenibile (che non preveda l’uso di macchinari dentro sale con l’aria condizionata o che richieda particolari attrezzature made in China) migliora le prestazioni cardiache, respiratorie e anche sessuali (!), e l’aspetto esteriore ne trae benefici immediati.
Praticate quindi la capoeira, il calcio, la corsa, andate in bicicletta, fate tanto l’amore, arrampicatevi sulle montagne e tuffatevi dalle scogliere più alte, scegliete il contatto con la natura e il basso impatto ambientale!
Vedrete, sarete più belli dalla testa ai piedi.
Cosa intendete voi, invece, per Bellezza Sostenibile?