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Le storie d'amore e di viaggio sono comuni in tutto il mondo ma ci sono degli archetipi che cambiano, a seconda della zona e del continente. Noi in Europa siamo pieni di principesse dai lunghi capelli, di principi e di draghi (o qualche altra creatura misteriosa e terrificante. L'Oriente è pieno di principesse, guerrieri e strane specie tenute in gabbia e poi fatte volare via. Il Centro America e i Caraibi pullulano di donne che attendono invano il ritorno del loro amore. Lo attendono fino alla pazzia. Oggi vi porto a Cuba e vi racconto della Giraldilla de la Habana.Paese che vai, storia che incontri. E questo è bellissimo.
Ogni tanto mi capita di ascoltare con tanto cuore una canzone dei Manà, gruppo messicano che anni fa scrisse En el Muelle de San Blas. La canzone si ispira ad un fatto di cronaca, diventato ormai leggenda in Messico. Si tratta della storia di una donna di Puerto Vallarta che aspettò fino alla pazzia il ritorno del suo uomo dopo una tempesta in pieno oceano. Lei se ne sto per non so quanto sul molo finché non la portarono in manicomio, ancora vestita da sposa.
Storie come queste ce ne sono a miliardi in tanti paesini del Centro America e i Caraibi non sono da meno.
Cuba divenne il centro de "Las Indias" pochissimo dopo essere stata conquistata dagli Spagnoli e la Città de La Habana crebbe in men che non si dica.
A fine del '500, l'Isola era governata da un tale Hernando de Soto. Con lui viveva sua moglie Isabela.
Lui era solito partire spesso e un giorno dovette andare verso quelli che ora sono gli Stati Uniti del Sud. Al tempo lì c'erano solo paludi e lui si ammalò di una strana febbre. Non fece mai ritorno a Cuba.
La leggenda dice che sua moglie lo attese invano finché non morì anche lei stessa.
Pochi anni dopo venne scolpita la famosa statua che ora si trova come "punta" di una delle torri del Castello de La Habana e che troneggia sulle bottiglie di una certa marca di Rum.
Mi raccontarono questa storia la prima volta che mi recai a Cuba ed io passai non so quanto tempo a fissare questo simbolo di fedeltà, speranza e amore eterno.
Il Castillo de la Real Fuerza è uno di quei luoghi osservati da fuori dalle orde di turisti che si trovano in città.
Solitamente la guida li porta in Plaza de la Catedral, alla Bodeguita del Medio e poi qui. E poi via... tutti verso il Paseo Martì e pronti a scoprire il Malécon.
Non c'è nulla di male in questo ma, se potete, fermatevi ad esplorare questa fortezza che è una delle meglio conservate e più significative di tutti i possedimenti coloniali Spagnoli.
Vorrei darvi più informazioni sugli orari ma li ho trovati cambiati ogni volta che ho messo piede a La Habana.
Il castello è spesso aperto fino al tramonto e godersi il calare del sole vicini alla Giraldilla è uno spettacolo che consiglierei a tutti.
Giusto per tornare in tema di donne che attendono fino alla pazzia, tutte le volte che penso alla Giraldilla mi viene in mente la storia di Adèle H. Sapete chi è?
Si tratta della figlia di Victor Hugo, da qui la lettera puntata al posto del cognome.
Anche lei, come la Isabela o la donna di Puerto Vallarta attese l'amore (il suo amore) per tutta la vita ma, a differenza delle altre due, lo rincorse in giro per il mondo e, un po' come Orlando, perse il senno.
Pensate che suo padre, il grande scrittore, la andò a recuperare a Barbados (ah... sempre Caraibi) prengandola di tornare a casa. Ma lei restò lì, ad aspettare il suo amore. Che non arrivò mai.
Storie come queste mi fanno balzare alla mente la grandezza di certi sentimenti e l'immensità del mondo.
Pensando a loro la mia mente si colora e si gonfia di voglia di Caribe, della sua umidità, dei suoi colori accesi e di quelle atmosfere addormentate delle due del pomeriggio.
Quando il mondo sembra fermo... mentre sicuramente, da qualche parte, c'è qualcuno che muove la propria vita aspettando.
Anche questo è Caribe... anche questo è Cuba.