Clelia Farris è nata a Cagliari nel 1967, dove si è laureata in psicologia con una tesi di epistemologia. Nel 2004 ha vinto il premio Fantascienza.com col romanzo “Rupes Recta”, giunto alla seconda ristampa. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo “Nessun uomo è mio fratello” vincitore del premio Odissea. Nel 2011 viene pubblicato il suo terzo romanzo “La pesatura dell’anima”, vincitore del premio Kipple. Sempre con Kipple, di recente ha pubblicato “La giustizia di Iside”. Ha pubblicato racconti su Fantasymagazine, Robot, la rivista Effemme.
- Rupers Recta (Delos Books, 2004)
- Nessun uomo è mio fratello (Odissea. Fantascienza, 2009)
- La pesatura dell’anima (Officina Libraria Kipple, 2011)
Titolo:La giustizia di Iside
Autore: Clelia Farris
Serie: //
Edito da: Officina Libraria Kipple (Collana: Avatar)
Prezzo: 15,00 €
Genere: Fantascienza
Pagine: 240 p.
Voto:
Trama: In un Egitto sospeso tra culto dei morti, religione isiaca, trasformazioni genetiche di vegetali e animali, e una rivoluzione, politica ed ecologica, si innestano le vicende dei Sette, una squadra di poliziotti che, grazie a un accordo con i Giudici dei Morti, può scambiare l’anima di un assassino con l’anima della vittima, e ottenere che quest’ultima resusciti. Ma perché questo avvenga, occorre che tutti i componenti della squadra si riuniscano nel serdab.
Menes, uno dei Sette, è ucciso in un bagno pubblico dismesso. Il capitano che comanda la squadra chiama Naïma a sostituirlo.
Naïma è un Occhio di Horo, un detective che si occupa di delitti comuni. Per obbedire al superiore, è costretta ad abbandonare la caccia a un assassino che uccide dissanguando le sue vittime, e ne tumula il corpo in modo insolito: una piramide di fogli bianchi, un violoncello, una lastra di cristallo.
Nel corso delle indagini, i Sette si troveranno ad affrontare il Mare-di-Sotto, una regione sotterranea popolata da creature mostruose, originate da dissennati accoppiamenti pre-rivoluzione tra geni di pesci, di alghe e di esseri umani. E scopriranno che non tutti i resuscitati sono felici di essere ritornati in vita.
Naïma infine riuscirà a risolvere i suoi casi e a scoprire chi ha ucciso Menes, ma il prezzo da pagare sarà alto.
Recensione
di Simog55
Immaginiamo un futuro alternativo dove quello che noi consideriamo “Antico” Egitto esista ancora.
Immaginiamo che in questo Antico Egitto ci sia stata una rivoluzione che ha permesso di cacciare i regnanti della Dinastia al potere e di aver insediato un nuovo governo, la Medithe.
Immaginiamo un mondo dove, attraverso una rivoluzione genetica, il mondo vegetale ed animale vive ed interagisce con una tecnologia “verde” che ci rende più facile la vita. Volgendo lo sguardo intorno a noi potremo vedere un lussureggiante susseguirsi di piante che sono sgabelli, tavoli, lampade; ostriche che diventano ostrakon (simil-cellulare che trasmette comunicazioni in forma scritta); caimani che mutano in caimano (imbarcazione con parti biologiche derivate dall’animale omonimo).
In questa nuova società, all’interno del corpo di polizia, c’è una squadra di agenti che sono considerati “la punta di diamante”, il meglio del meglio, sono i Sette.
Oltre ad essere degli investigatori eccellenti, questi agenti hanno un compito particolare, delicato e segretissimo: catturato un colpevole di omicidio, con l’aiuto della Dea Iside, effettuano uno scambio di anime tra l’omicida e la vittima, e riportano in vita la persona che era morta; una vera e propria resurrezione.
Attraverso le vicende dei componenti della squadra e soprattutto di Naïma, una detective che viene inserita tra i Sette in seguito alla morte di uno di loro, ci immergeremo in un giallo pieno di colpi di scena e di suspance.
Tantissimi gli spunti di riflessione che ci vengono offerti da questa lettura; l’immersione nel mondo fantastico immaginato dalla Farris è talmente empatica che anche noi sentiremo gli odori che sentono i protagonisti, ci siederemo sulle corolle dei fiori, ci vestiremo di lino con loro.
L’universo creato dalla Farris è affascinante, fuori da ogni cosa conosciuta, originalissimo.
L’impatto, all’inizio della lettura del libro, è completo e “straniante”. La scelta della scrittrice di immergersi subito nel cuore della storia, senza neanche una parola di spiegazione su nulla, all’inizio, soprattutto per la presenza massiccia di parole e nomi assolutamente incomprensibili, crea una grande difficoltà di comprensione direi su tutto.
Il primo consiglio, che mi permetto di dare a chi volesse accostarsi a questo libro, è di avere accanto, e quando dico accanto voglio proprio dire accanto, il glossario che si trova alla fine del romanzo.
Avendo letto il libro in forma digitale, non ho pensato subito di andarmi a leggere i significati delle parole ed ho fatto una fatica del diavolo a trovare/immaginare cosa mai volessero dire termini come Hedja, Mesone, Sabbia Fine, Serdab, e così via.
Una volta superato lo scoglio iniziale, ci ritroveremo immersi in un classico giallo serrato, con tanto di vittime, indagini, poliziotti e colpevoli. Nulla però è semplice, nulla è come appare e noi, insieme ai Sette, con caparbietà e coraggio, piano piano arriveremo al “cuore” di ogni questione.
È giusto resuscitare i morti? Di primo acchito sembrerebbe di sì ma… gli ex morti che ne pensano?
Chi è che sta cercando di prendere il potere e manipolare i Sette? Perché uno di loro è stato ucciso?
Tanti i personaggi e tutti approfonditi con cura. L’interazione tra di loro è un’altro degli aspetti affascinanti di questo libro; tutti dovranno affrontare dei cambiamenti ed una trasformazione che li renderà delle persone nuove, diverse.
Complimenti a questa scrittrice italiana che ha scelto di scrivere di fantascienza! In un panorama odierno desolante questo libro è simile ad un faro nella nebbia. Chi ama storie complesse e non si perde d’animo per le difficoltà iniziali, sono sicura rimarrà soddisfatto di questa lettura piena di contenuti così diversi ed interessanti.
Per chi ama la Fantascienza è imperdibile!