La governance dei problemi complessi (Ovvero se condividi il processo sei giunto alla soluzione)
Le istituzioni convocano tutti gli scienziati al fine di ottenere una condivisione di saperi e competenze scientifiche. Un tavolo tra comunità scientifiche nazionali e internazionali. Un confronto solo tra saperi nel più breve tempo possibile. Prima si trova la soluzione e poi si fa l'indagine cosi si comporta chi intende gestire la complessità o meglio governare processi.
Prima si trova la soluzione confrontando altri saperi, se l'idea è comune si procede, se qualcosa non va allora intervengono poi le istituzioni. Nel caso di idea comune si apre un tavolo con la società civile per una ricerca scientifica partecipata.
Le frontiere della ricerca attuale, con i nuovi scenari etici-normativi e di validazione scientifica cui ci richiamano, sono frontiere che evocano la necessità di un approccio innovativo e multidisciplinare nella governance della ricerca stessa e l’attivazione di modelli partecipativi di comunità scientifica, di modelli inclusivi nei processi di costruzione della conoscenza. Lo scenario in cui si situa e a cui si rivolge l’operato dei professionisti della ricerca, dalla nanotecnologia al diritto, dalla sociologia alle nueroscienze, alla biologia molecolare, è uno scenario ad alta complessità che implica un profondo cambiamento di paradigma epistemologico, uno stile etico aperto, plurale e pluralista, una governance che faccia della responsabilità e della sostenibilità le proprie pietre miliari. L’alto impatto sociale e individuale delle scelte implicate pone infatti con chiarezza ineludibile l’urgenza di un
Si apre una sfida sulle frontiere della ricerca di cui tutti gli attori in gioco ricercatori, cittadini, industria, società, istituzioni, sono sempre più consapevoli, e che ci interroga sull’opportunità di un nuovo patto di ricerca, di un dialogo anticipato e anticipatore (preventivo e di tutela reciproca), affinché la ricerca stessa sia etica, sostenibile e centrata sul cittadino.
Il paradigma epistemologico della complessità richiede un’azione di empowerment finalizzata a comprendere, costruire ed agire processi di shared-knowledge e shareddecision making che introducono quali elementi caratterizzanti l’azione scientifica:
a. co-produzione della conoscenza scientifica b. accessibilità, interoperabilità e tracciabilità dei dati e dei risultati c. responsabilità e accountability d. empowerment di sistema e. trasparenza dei processi – from open data to open science f. dibattito pubblico Diventa quindi determinante una didattica interattiva per adulti caratterizzata da - approccio problem based-solving - sessioni deliberative a partire da context-study utile a: Consolidare conoscenze e scenari di riferimento come processi dinamici Sviluppare abilità basilari per promuovere processi di conoscenza scientifica in uno contesto pluralista e partecipativo Uno degli approcci europei di punta per gli scenari ad alta complessità e le politiche di sviluppo e ricerca promosse dagli Organismi Europei è il playdecide (www.playdecide.eu , per saperne di più sul giocodibattito certificato dalla Commissione europea). In un contesto facilitato, il playdecide come evento-dibattito a forte coinvolgimento offre un’esperienza guidata di pluralismo scientifico.Nella soluzione di problemi complessi si possono configurare i lavori intorno a tavoli eterogenei, multidisciplinari e pluralisti e il playdecide, con il metodo deliberativo che sottende, si proporranno come set e metodo utilissimi per ripensare il processo di costruzione della conoscenza scientifica e ragionare partendo da un problema trasversale e complesso che riguarda diversamente tutti, lavorando con tutti i soggetti coinvolti (dottorandi, ricercatori senior, industria, cittadinanza, associazioni) a partire dalla condivisione delle esperienze dei molti soggetti in gioco e sull’argomentazioni.