La grammatica della fantasia di Gianni Rodari a confronto con il processo creativo di Souther Salazar

Creato il 23 luglio 2012 da Saradurantini @SaraDurantini
Non c'è ragione di pensare alle favole e alle filastrocche per bambini come un sottogenere letterario, e non c'è ragione soprattutto dal momento che il nostro Paese ha avuto una personalità abile nel definire la grammatica della fantasia. Mi riferisco a Gianni Rodari. Scomparso alcuni anni prima della mia nascita, ricordo con una punta di nostalgia quanto la sua penna mi ha tenuto compagnia. Durante un'infanzia caotica e disordinata nei ruoli e nelle definizioni, Rodari ha saputo condurmi in un luogo dove la fantasia cavalcava con la ragione [felice espressione utilizzata da Giovanna Barzanò nel volume Ri-leggere Rodari: l'avventura del testo. Se la fantasia cavalca con la ragione, edito da Juvenilia Scuola nel 1983]. 
Gli eventi si rincorrono. Osservando le opere di Souther Salazar la memoria ha ripercorso a ritroso vent'anni, rifugiandosi in una casa in campagna, dove la legna bruciava ogni inverno e i prati erano ricoperti di papaveri all'inizio di ogni estate. Mi accovacciavo vicino ai gradini di casa -abitavo in una grande cascina e la porta d'ingresso risplendeva di verde smeraldo. Era l'unica cosa luminosa dopo il rosso dei papaveri- e leggevo per ore dimenticandomi di qualsiasi cosa mi circondava. Ora, sembrerà un po' strano un raffronto tra Souther Salazar e Gianni Rodari. Chi conosce anche solo la biografia di entrambi si chiederà che cosa avranno in comune un artista che si è formato all'Art Center College of Design in Pasadena e uno scrittore, giornalista, curatore, ideologo italiano, una delle personalità più importanti del panorama letterario italiano. Niente è la risposta più semplice. 
 Eppure partendo da sensazioni e ricordi personali la fantasia rodariana, la libertà delle sue favole, la magia delle parole, quel fraseggio calibrato, studiato e pensato non solo per i più piccoli sembrano caratteristiche affini alle opere di Salazar, artista californiano che esplora la natura di una realtà fantastica: realtà e fantasia due mondi immateriali confluiscono in un mondo avventuroso e totalmente nuovo. La magia dei quadri di Salazar si esplica attraverso personaggi e ambienti che seguono un processo costruttivo creativo basato sui sogni. 
Illustrazioni che possono essere rivolte a bambini ma che affascinano anche gli adulti -e la sottoscritta ne è la prova vivente-, Salazar utilizza molteplici tecniche per dare voce al flusso di coscienza che lo porta a comporre le sue tele: strati collage, acrilico, carta, inchiostro e matita sono gli strumenti di un linguaggio spontaneo e celebrativo del processo creativo. Per coinvolgere ulteriormente l'osservatore Salazar crea sculture e installazioni tra queste ultime famosa è l'installazione di dipinti in scatole e mensole con figure di carta pesta terracotta, attraverso la quale lo spettatore è invitato a scoprire le storie nascoste. 
Se anche voi siete interessati a scoprire le presunte analogie tra le tele e le sculture di Souther Salazar e le favole di Gianni Rodari, sappiate che la sua mostra, dal titolo You and Me (and the Mouse in the Moon)  è presente al Narwhal Projects a Toronto da metà giugno.


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