12 febbraio 2015 Lascia un commento
Ho gia’ parlato del mio progetto H-Ard, un sistema hardware/software di musica generativa, in pratica un sistema di componimento casuale capace pero’ di melodie coerenti e armonie complesse. Un divertimento che e’ anche una sfida, sfida amplificata dal fatto che non essendo musicista, vi sono ovvie difficolta’ ad insegnare ad un computer come comporre. Mi sono percio’ trovato nella condizione obbligata del dover studiare a mia volta almeno i fondamentali, nel difficile equilibrio di reperire testi non specialistici me nemmeno troppo semplificati.
E’ cosi’ che un professore di musica e musicista mi consiglia questo testo, testo che guarda caso avevo acquistato anni fa in un’altra edizione. "La grammatica della musica" e’ in effetti un libro singolare in equilibrio e precisione sul mondo musica a 360 gradi, ovvero iniziando dalle singole note, continuando con scale, accordi, variazioni fino alle definizione dell’orchestra e dei singoli strumenti che la compongono. Che la "grammatica" sia programmatica lo si evince dal titolo e largo spazio viene dato ai termini e ai simboli, divenendo percio’ un vero e proprio dizionario della musica che assieme al resto del testo, fa di questo libro un vademecum perfetto per amatori e curiosi di vario grado. Si perche’, tolto il musicista professionista o studente avanzato che possono farne a meno, per tutti gli altri e’ una guida chiara, semplice eppure non semplicistica, che si rivela talvolta fondamentale nell’affrontare uno spartito o un testo accademico. Del resto nella prefazione, si fa notare come l’Italia, ancora una volta unica e in peggio nel panorama europeo, puntando ad una istruzione generalista che in gran parte dei casi si risolve in nulla e nella scelta tragica di relegare la musica a materia opzionale e non vincolante ai fini del giudizio scolastico complessivo, produca una massa informe di ascoltatori che nulla sanno di cio’ che ascoltano. Cosi’ non e’ in altri paesi dove con la semplice istruzione scolastica, molti riescono a leggere uno spartito almeno a grandi linee.
Idee certo coraggiose se espresse nel 1968 a maoismo conclamato percio’ con cio’ che veniva chiamato nozionismo, messo al bando da illuminati studenti, oggi al comando e responsabili primi della disintegrazione dell’istituto scolastico nazionale.
Libro che ho riletto con grande piacere e che terro’ a portata di mano come ogni buona piccola grande guida.
E’ cosi’ che un professore di musica e musicista mi consiglia questo testo, testo che guarda caso avevo acquistato anni fa in un’altra edizione. "La grammatica della musica" e’ in effetti un libro singolare in equilibrio e precisione sul mondo musica a 360 gradi, ovvero iniziando dalle singole note, continuando con scale, accordi, variazioni fino alle definizione dell’orchestra e dei singoli strumenti che la compongono. Che la "grammatica" sia programmatica lo si evince dal titolo e largo spazio viene dato ai termini e ai simboli, divenendo percio’ un vero e proprio dizionario della musica che assieme al resto del testo, fa di questo libro un vademecum perfetto per amatori e curiosi di vario grado. Si perche’, tolto il musicista professionista o studente avanzato che possono farne a meno, per tutti gli altri e’ una guida chiara, semplice eppure non semplicistica, che si rivela talvolta fondamentale nell’affrontare uno spartito o un testo accademico. Del resto nella prefazione, si fa notare come l’Italia, ancora una volta unica e in peggio nel panorama europeo, puntando ad una istruzione generalista che in gran parte dei casi si risolve in nulla e nella scelta tragica di relegare la musica a materia opzionale e non vincolante ai fini del giudizio scolastico complessivo, produca una massa informe di ascoltatori che nulla sanno di cio’ che ascoltano. Cosi’ non e’ in altri paesi dove con la semplice istruzione scolastica, molti riescono a leggere uno spartito almeno a grandi linee.
Idee certo coraggiose se espresse nel 1968 a maoismo conclamato percio’ con cio’ che veniva chiamato nozionismo, messo al bando da illuminati studenti, oggi al comando e responsabili primi della disintegrazione dell’istituto scolastico nazionale.
Libro che ho riletto con grande piacere e che terro’ a portata di mano come ogni buona piccola grande guida.