Quando meno te lo aspetti, la sinistra europea in cerca di nuovi eroi vede il faro marxista nella terra che ospita la tomba del padre fondatore del pensiero politico e geopolitico comunista: la Gran Bretagna. Tsipras, ha deluso un pò tutti, facinorosi e non. Pablo Iglesias, leader di Podemos, non sembra avere la dose giusta di narcotizzante per conquistare il consenso dell’assuefatta Spagna.
Gli urticanti Diktat e l’Angelona continentale vedono nuova luce nella penombra del contrasto al capitalismo europeo. La rottura con la tradizione negativa potrebbe arrivare da Jeremy Corbyn, probabile candidato leader del partito Laburista britannico.
Questo sessantacinquenne deputato inglese è favorevole all’espansione della spesa pubblica e all’innalzamento delle tasse per i capitalisti e i proprietari terrieri. E’ un fervente sostenitore della nazionalizzazione della rete ferroviaria come della rete elettrica. Vorrebbe la cacciata dei privati dai servizi pubblici e la riapertura delle miniere di carbone.
Corbyn è un lontano parente dei modernizzatori della sinistra parlamentare del Regno Unito come Tony Blair e Gordon Brown. Sembra uscito da un vecchio pub a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta in una giornata grigia di pioggia nelle Midlands inglesi. Sembra vero e più che mai inglese della Labour Left Wing.
E’ uno stridente anti – americano di quelli da guerra fredda e anti – israeliano alla maniera araba tant’è che lo definiscono “amico” del Venezuela e di Hamas. Per lui le armi nucleari sono sempre dei diavoli anche se in mano a dei britannici e la NATO è un’istituzione guerrafondaia capace solo di arricchire il complesso industriale militare. Il compagno Jeremy vede l’Unione Europea come il cavallo di Troia dell’espansionismo capitalista nel continente.
Molti sono dalla sua parte soprattutto i giovani. A Jeremy Corbyn servono 35 deputati inglesi per partecipare alla corsa verso le primarie del 12 settembre. Impresa molto ardua in un gruppo parlamentare laburista molto coeso intorno all’idea modernizzatrice dei leader precedenti.
Non resta che augurare un grosso in bocca al lupo al Marxista Jeremy…Ti seguirò.