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La grande abbuffata

Creato il 30 gennaio 2011 da Patuasia
La grande abbuffata

Qualcuno ha una mentina?

Anticipando forse l’aggravamento della crisi che colpisce il mondo occidentale, i nostri amministratori hanno deciso di accelerare i tempi dell’abbuffata, allargando a dismisura la greppia. Nuova funivia del Monte-Bianco: 100 milioni di euro; nuova università: 100 milioni; teleriscaldamento: 60 milioni; ampliamento del Parini: 150 milioni; people mover: 80-100 milioni; pirogassifigatore: 225 milioni; parcheggio ospedale: 40 milioni; acquisto quote Deval: 40 milioni. Sono solo alcuni dei progetti faraonici già approvati dall’Amministrazione, i cui costi cresceranno geometricamente durante la realizzazione. Se a questi “investimenti” aggiungiamo il rifacimento di molti impianti idroelettrici ex-ENEL – gran parte della manutenzione straordinaria dovrà essere realizzata in questo decennio, con costi impressionanti e conseguente crollo della redditività di CVA – possiamo avere una vista d’insieme e intuire il piano. “Abbiamo esagerato, qui crollerà tutto”, sembrano aver capito. “Mangiamo allora a quattro palmenti finché è tempo e lasciamo ai fessi che ci hanno votato il conto, sotto forma di un debito mostruoso”. Se pensiamo infatti che potremo ripagarlo, con gli interessi, vendendo statuine di legno o bottiglie di vino, ci sbagliamo di grosso. O se crediamo alla fola dell’investimento produttivo, ricordiamoci del trenino per Cogne, dello Splendor, dell’aeroporto, del Billia, ecc. Fino a oggi, l’eccesso di risorse del trasferimento sostitutivo ci ha in realtà permesso di vivere in un mondo surreale, dove tutto era possibile, “gli anni Rollandin”. Non sarà così a lungo e non lo sarà soprattutto nella seconda metà del decennio, in cui il peso del debito si farà sentire con tutta la sua gravità. La Valle d’Aosta rischia ormai il fallimento finanziario, conseguenza di quelli politico e morale. La prima iniziativa da prendere è rendere pubblico il bilancio di Finaosta, in tutti i suoi dettagli: sono soldi (e debiti) nostri. Da lì potremo partire per, forse, provare a fare qualcosa. In fretta, però: siamo già in ritardo e i forchettoni stanno apparecchiando tavola…

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