Magazine Attualità

La Grande Bellezza oggetto di scempio: l'Italia del nuovo millennio.

Creato il 02 luglio 2014 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppini
Sono più propenso a ritenere l'Italia il paese più bello del mondo, e non che lo sia la nostra Costituzione, in quanto quest'ultima viene ritenuta tale da alcuni soggetti solo per dichiararla intoccabile, non modernizzabile, per ragioni d'interesse personale.
Al netto di questo, nel merito della mia prima considerazione, c'è da premettere che un luogo, una città, una nazione intera è affascinante e bella nel vero senso della parola anche e soprattutto per la storia che si porta dietro e che può mostrare grazie ad opere grandiose ancora presenti ed intatte.
Non parlo solo di quadri o di chiese o di opere gigantesche che tutti ci invidiano, intendo riferirmi anche a paesaggi, alla natura incontaminata che ha reso celebre un luogo e a qualche costruzione magari abitativa ma che con il passare del tempo ha assunto quel fascino storico che solo lo scorrere del tempo può imprimere.
L'Italia è piena di tutto questo, e basta non essere ciechi per notarlo e non esser fatti di metallo per amarlo.
Il progresso dell'uomo è il primo nemico di quest'Italia che noi tutti conosciamo e che ci rende unici in tutto il mondo.
La volontà dell'uomo di calpestare continuamente tutto ciò che egli si trova attorno solo per il fatto di voler ribadire la sua supremazia, questa scelleratezza sta distruggendo ogni cosa, inesorabilmente.
Sono toscano, non abito poi così lontano da La Spezia, e questo è ciò che sta accadendo proprio in questa città.
 Questa è via Verdi di La Spezia con gli storici Pini marittimi che lì stanno da oltre settant'anni.
La Grande Bellezza oggetto di scempio: l'Italia del nuovo millennio.
 Questo è ciò che il Tar della Liguria ha permesso di fare nonostante, in passato, quegli alberi fossero stati vincolati da personaggi come Vittorio Sgarbi, soggetto non proprio estraneo all'arte e alla bellezza d'Italia.
La Grande Bellezza oggetto di scempio: l'Italia del nuovo millennio.
 
Questo è ciò che verrà fuori alla fine dei lavori.
Un' insulsa pista pedonale formata da archetti colorati che, appunto, andranno a prendere il posto di quegli alberi che in qualche modo avevano fatto la storia di quella città, di quella via, in parte anche la storia dell'Italia.
La Grande Bellezza oggetto di scempio: l'Italia del nuovo millennio.
Tutto questo è partorito da menti umane, per altro da un soggetto francese, tale Buren, al quale direi con molta franchezza di andare a rovinare il suo paese anziché venire a rompere i coglioni in Italia.
Tutto questo ha anche un costo, elevato sicuramente, e il sindaco della città, del Pd e renziano, ritiene più giusto investire i denari dei cittadini in questo progetto folle anziché mantenere la bellezza che per sua fortuna e nostra sfortuna egli si trova ad amministrare.
Mi vengono in mente altri esempi, forse anche più clamorosi e che riguardano sempre la deturpazione del paesaggio italiano. Le pale eoliche che ammorbano la Puglia e il Molise o più semplicemente quel cesso di palazzo di giustizia che è stato costruito a Firenze. I fiumi di denaro che vengono giornalmente gettati via assistendo agli scavi di Pompei che ogni poco crollano.
Oltre all'incazzatura immediata, mi domando cosa, con tutti quei milioni, delle persone assennate ed amanti del bello avrebbero potuto fare per la nostra Italia.
L'ignoranza e il progressisimo producono queste idee balorde, e non parlo d'ignoranza culturale (io infatti sono un misero ventiduenne studente di giurisprudenza), mi riferisco all'ignoranza legata alla non consapevolezza dell'immenso tesoro che ci circonda, dal centro città alla periferia, dal mare fino ai monti.
Mi dispiace molto che il partito formato da giovani e bravi ed onesti cittadini taccia di fronte a questo scempio, mi sto chiaramente riferendo al Movimento 5 stelle.
Evidentemente non hanno capito che queste persone rappresentano il vero pericolo per l'Italia, e non  consiglieri regionale che fottono qua e là un po' di soldi.
 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :