Magazine Arte

La Grande Madre – Palazzo Reale Milano 2015

Creato il 14 novembre 2015 da Wsf

IMG_4588

Inno a Iside

Perche’ io sono la prima e l’ultima,
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la mamma e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli.
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono colei che da’ la luce e colei che non ha mai procreato,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che mi creo’.
Io sono la madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la scandalosa e la magnifica.

La splendida cornice milanese di Palazzo Reale ospita “La grande Madre”, una mostra totalmente al femminile ideata e prodotta dalla Fondazione Trussardi.

Lo scopo dell’allestimento è quello di ripercorrere attraverso le 138 opere di artisti nazionali e internazionali, la condizione della donna nel suo ruolo essenziale di genitrice e madre. Le installazioni distribuite nelle trenta sale dedicate, raccontano l’evoluzione storico-culturale della figura femminile nella società di ieri e di oggi. Un percorso ambivalente quanto spesso distorto che esprime attraverso accezioni piuttosto forti il contrasto emozionale tra l’accettazione e la negazione della maternità.

Il percorso tematico proposto dalla mostra porta a suddividere, scandendoli, i diversi periodi storici dell’emancipazione. Gertrude Kasabier e Alice Guy-Blachè artiste a cavallo tra Ottocento e Novecento mostrano attraverso i propri lavori filmici e fotografici la gioia della maternità e l’accettazione più o meno volontaria del proprio ruolo.

Le immagini accompagnano lo sguardo verso “l’Abakan red I” di Magdalena Abakanowicz. Un tessuto rosso dalla forma a cuore che porta al centro una cicatrice evidente, simbolo spartiacque tra passato e futuro.

Un viaggio allo stesso tempo emblematico ed emozionale che si dipana e divide in un percorso tematico creato ad arte per destabilizzare le normali convinzioni e svelare nuove consapevolezze.

IMG_4530

IMG_4506

IMG_4525

IMG_4584

IMG_4549

IMG_4454

IMG_4424

Copyright photo Christian Humouda

Le linee somatiche delle antiche divinità si sovrappongono a quelle delle donne moderne, mentre sullo sfondo appare la terra e i suoi frutti simbolo di fertilità.

L’avvento della ragione, Freud e la sua psicoanalisi si scontrano con le opere modernissime di Lucio Fontana. La rivoluzione femminista degli anni sessanta e la rivendicazione di una più libera sessualità sfocia nel manifesto futurista di Marinetti che definisce la lussuria come: “la ricerca carnale dell’ignoto”. E ancora l’istallazione gigantesca e vivissima di Jeff Koons che si contrappone alla performance di “me and my mother” dell’islandese Ragnar Kjartansson fino ad arrivare alla cerva ferita dipinta da Frida Khalo.

L’unione tra antico e moderno è ancora evidente nel fazzoletto indossato dalle madri di Plaza de Mayo e il muro di Yoko Ono, che vanno a sovrapporre l’emozione di un condiviso quanto diverso ricordo.

E’ questa la grande madre, la dea suprema dispensatrice d’amore e di psicosi, la grande vagina che si storce scandalosa e candida nella parola mamma.

Christian Humouda


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines