di Adam McKay
con Christian Bale, Brad Pitt, Ryan Gosling, Steve Carrell
Usa 2016
Riemergo dagli abissi dopo più di un anno, per pigrizia, mancanza di tempo (sia lodato il lavoro, sempre sia lodato) e sonno e lo faccio cercando di recuperare i film in lizza per questi oscar 2016, non fosse altro che per averne un'idea e decretare i miei personali vincitori.
La Grande Scommessa è un gran bel film, uno di quelli che hanno sostanza, hanno qualcosa da insegnarci e sono dotati di corposità e volume. Racconta la storia di come alcuni personaggi, in modo diverso, ma poi uguale, siano riusciti a fiutare la crisi immobiliare che da lì a breve avrebbe colpito il mercato e per questo investono capitale, molto capitale, contro l'andamento fiinanziario. E vedendoci giusto, perché di lì a breve, esattamente nel 2008, ci fu un serio crollo immobiliare che portò molta gente a rivendere le proprie case e a perdere così risparmi e investimenti. Da un punto di vista morale tutto ciò è molto triste, ma non è il tema del film.
Il punto cruciale sono queste banche che incuranti, concedono mutui a tasso variabile a tutti quelli che, senza capirci molto, vogliono comprare una casa. Senza badare ad interessi e problemi in caso di perdita. Sistemi finanziari privi di scrupoli e senza coscienza.
In questo contesto, un gruppo di investitori (sì, esiste gente che fa questo mestiere!) intravede l'affare e decide di giocare duro. Un cast eccezionale ed è interessante seguirli nei loro giri d'affari mentre vengono derisi perché in quel momento il mercato tutto sembrava fuorché instabile. Christian Bale ormai una conferma dopo l'altra, è pazzesco nel suo ruolo di investitore/matematico/esauristo visto come un alieno e che invece la vede lunga, ma anche Ryan Gosling, Steve Carrell, Brad Pitt tutti imbruttiti per l'occasione.
Autoironico è quando Selena Gomez o Margot Robbie spiega a noi sempliciotti qualche erudizione economica. Sì, perché nonostante il film abbia una solidità narrativa, il rischio in cui si cade, alle volte, è quello di perdersi in discorsi economici non proprio semplici o alla portata di tutti. Per colpa nostra o semplicemente perché non siamo del mestiere. E allora qualche parte salta, in qualche altra ci si confonde e non si comprende tutto al massimo. Ed è un vero peccato. Nonostante ciò, però, la pellicola funziona, si muove con destrezza, i dialoghi sono importanti e gli attori super. E si capisce che siamo dinanzi ad un bel film, pur non essendoci entrati totalmente.
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