La grave situazione economica in cui versa il nostro Paese non si inserisce in una fase di ordinaria ciclicità. Siamo infatti all’inizio di una crisi strutturale del capitalismo di relazione e di clientela costruito negli ultimi cinquant’anni, fondato sull’aumento del debito pubblico, sulla rendita di posizione assicurata all’Italia dalla guerra fredda e su modelli di sviluppo superati.
Non comprendere il dato sopra esposto, ha portato, in specie nell’ultimo anno, a scelte classiste, fortemente penalizzanti per le imprese private, le famiglie, i lavoratori e i consumatori, a tutto vantaggio del ceto dei banchieri, degli extra ricchi e di tutti coloro che allignano all’interno dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, operando senza vincoli di concorrenza.
Alcuni esempi:
a) sono stati concessi 103 miliardi di Euro di prestiti dalla BCE alle Banche Italiane al tasso di favore dell’1% senza prevedere l’obbligo, almeno nella misura del 50%, di destinarli a finanziare imprese e famiglie e senza porre alcun limite alle retribuzioni dei Managers bancari.
Con la conseguenza del blocco totale del credito e del perdurare dei compensi milionari per la Casta dei Banchieri;
b) si è introdotta l’IMU sulla prima casa senza ridurne il valore del debito residuo (il mutuo); cosìcchè, per le famiglie, si è finito per tassare non il patrimonio ma il debito, una cosa veramente incredibile!!!
c) Contemporaneamente non sono stati toccati tutti i costi degli Organi Istituzionali, più che doppi rispetto alla media europea, le retribuzioni dei membri di tali Organi, tutti i Privilegi Pubblici, le doppie e triple pensioni di parlamentari e Grands Commis di Stato. Il Quirinale costa allo Stato quanto l’Eliseo e Buckingham Palace insieme; il numero dei parlamentari italiani è pari a 945, quello dei parlamentari Tedeschi a 691; il reddito annuo del Presidente INPS è di circa 1,2 milioni grazie all’assenza di un vincolo di incompatibilità, quello del Presidente INPS Tedesco 143.000; 4) Il Governatore della Banca d’Italia, prima di essersi meritoriamente ridotto lo stipendio del 35% dando un esempio, guadagnava E. 750.000,00 all’anno, mentre il Governatore della BCE meno della metà, E. 350.000,00.
E’ possibile continuare a far pagare tutti questi oneri impropri all’economia reale mantenendo tutti i privilegi per i ceti parassitari e per quelli che non operano in regime di concorrenza?
Per il MIR la misura è colma e occorre un ribaltamento totale di prospettiva, con destinazione di ogni risorsa disponibile a favore delle imprese private, delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati e dei consumatori. Diversamente i settori economici produttivi si disgregheranno ed eccetto pochi beneficiati tutti noi diventeremo più poveri. Una Società di molti poveri e pochissimi ricchi, con poco lavoro e molto clientelismo, non può finire bene!!
Per questo e per altro vota e fai votare MiR (Moderati in Rivoluzione)
cronaca fvg
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