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La gravità non esiste, afferma scienziato

Creato il 15 luglio 2010 da Zonwu


La gravità non esiste, afferma scienziato - seconda parte gravitàIeri abbiamo accennato al fatto che il tempo universale possa essere in fase di rallentamento. Oggi invece, parliamo di un'ipotesi avanzata da Erik Verlinde, celebre fisico dell' Università di Amsterdam, che sostiene che la gravità sia soltanto un'illusione.
Un universo senza gravità? Com'è possibile? La gravità è una delle forze di base che regolano il cosmo, e sulla quale si basano i nostri modelli che simulano e spiegano l'universo. Secondo Verlinde tuttavia, la gravità sarebbe soltanto la conseguenza delle leggi della termodinamica, che descrivono il comportamento del calore e dei gas.
"Per me, la gravità non esiste" sostiene Verlinde. E pare non essere l'unico a pensarla così: c'è un numero crescente i scienziati che affermano che si stia cercando di capire la gravità partendo da presupposti sbagliati. Ci sarebbe insomma qualcosa di ancora più "fondamentale", dal quale la gravità emergerebbe come conseguenza.
Osservando il concetto di gravità da questo punto di vista, si potrebbe fornire (teoricamente) una spiegazione ad alcuni curiosi fenomeni che non riusciamo ancora a comprendere, come l'energia e la materia oscura.
L'idea di Verlinde è questa: la forza di gravità è il sottoprodotto dell'insana tendenza della natura a massimizzare il disordine. Non preoccupatevi: molti fisici dicono di non comprendere il lavoro di Verlinde, ed altri sono parecchio scettici. Tuttavia parte dell'ambiente della fisica sembra concordare sul fatto che l'ipotesi di Verlinde sia un punto di vista nuovo su un problema vecchio come quello della gravità e dello spazio-tempo.
"Alcune percone dicono che non possa aver ragione" dice Andrew Strominger, fisico delle stringhe ad Harvard. "Altri che abbia ragione e che già si sapeva. Qualcosa di giusto e profondo, o di giusto ed ovvio. Quello che bisognerebbe dire è che si è ispirato a molte discussioni interessanti. E' una collezione di idee interessanti che toccano cose che non comprendiamo sul nostro universo. E' per questo che mi è piaciuto il suo lavoro".
Lee Smolin, un fisico teorico del Perimeter Institute for Theoretical Physics, ha addirittura definito il lavoro di Verlinde come "una delle ricerche più importanti degli ultimi 20 anni".
Verlinde, assieme al suo gemello Herman, professore di Princeton, sono lanciati nella ricerca della vera natura della gravità. Sono noti nell'ambiente per le loro doti matematiche nel campo della teoria delle stringhe portata ai massimi estremi. Tant'è che hanno inventato l'Algebra di Verlinde e la formula di Verlinde, elementi fondamentali della famosa "teoria del tutto".
Il lavoro di Verlinde parte dai buchi neri, che sembrerebbero dimostrare che le leggi della relatività generale di Einstein non siano altro che un altro modo di "leggere" i principi della termodinamica. Partendo dal lavoro di Ted Jacobson, fisico teorico dell' Università del Maryland che nel 1995 contribuì all'idea di universo olografico, è giunto alla conclusione che la gravità, secondo lui, non esiste, ma è solo un'illusione.
Cerchiamo di fare un esempio di come la gravità possa essere un'illusione. Immaginate che l'universo sia un contenitore pieno di lettere del gioco Scarabeo. C'è un solo modo di disporre le lettere per comporre le parole "Dita di Fulmine", ma un numero enorme di disposizioni delle tesserine per ottenere parole senza senso.
Mescolando le lettere nella scatola, si tenderà ad ottenere parole senza senso e si aumenterà il disordine. Secondo Verlinde, questo sarebbe il modo di manifestarsi della gravità.
Confusi? Capisco, lo sono anche io. L'esempio sopra riportato è una trasposizione di quello fatto dal New York Times, e sinceramente non fa comprendere molto sulla vera natura della gravità. secondo l'ottica di Verlinde. Ed è lo stesso Verlinde ad ammettere che la sua ricerca non è altro che una serie di ipotesi, e non una teoria.
Tant'è che il risultato della lettura della ricerca, come afferma Raphael Bousso di Berkeley, è stato che "Nessuno riusciva a capirsi, incluse le persone che inizialmente pensavano di aver trovato il senso della questione".


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