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è più probabile che la Grecia salti per aria. Ed è per questo che le Borse scendono e lo spread sale. Ma che accadrà al resto d’Europa a quel punto?
Gli esperti dicono che oggi il sistema reggerebbe, nonostante contraccolpi non indifferenti soprattutto sulle finanze degli stati. In questi anni, infatti, le banche hanno alleggerito la loro esposizione verso la Grecia. Nel 2008 il sistema creditizio aveva crediti verso Atene di 200 miliardi, all’inzio del 2012 i soldi che i greci dovevano restituire alle banche europee erano ancora 62,6 miliardi, oggi infine siamo ad appena 18,6 miliardi, una cifra che non può provocare terremoti(irrisoria anche l’esposizione italiana, oggi di appena 1,22 miliardi, 6,86 nel 2009). Per gli Stati invece il colpo sarebbe grave: si tratterebbe di mettere una croce su 194,7 miliardi e, relativamente all’Italia, su 40,8 miliardi di euro. Non poco, ma la questione è che, per tenere in piedi la Grecia, dovremmo forse tirare fuori altri soldi, trovandoci magari tra qualche mese con un’esposizione più grave di quella attuale. Tra le altre conseguenze da temere c’è anche quella della fuga dei capitali dalle banche dei paesi deboli verso le banche tedesche. La Grecia è stata messa in ginocchio, tra gli altri, dagli stessi greci che da molti mesi preferiscono tenersi gli euro sotto il materasso piuttosto che nei conti correnti.
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