- 370 g di pasta tipo rigatoni
- 200 g di guanciale
- pecorino
- olio
- burro
- sale grosso
- pepe nero in grani
- aceto a paicere
La gricia o amatriciana in bianco, un piatto povero della tradizione laziale ma gustosissimo; eccellente nella sua semplicità a patto che gli ingredienti siano quelli giusti: guanciale e pecorino, nulla di più.
Questa volta ho deciso di usare il guanciale e non la pancetta affumicata unita a quella dolce e la differenza esiste davvero; il guanciale fa parte del muso del maiale, la pancetta si ricava dalla pancia; il guanciale è decisamente più grasso, ma saporito in modo diverso: più delicato nel gusto pur avendo una sua “identità” di sapore ben definita. Le mie fisime…l’idea che fosse più grasso mi ha sempre scoraggiata a comprarlo, ma se volete una gricia autentica quello dovete comprare.
Appena sono caldi unite il guanciale tagliato a listerelle , lasciatelo rosolare su fiamma vivace sino a quando non lo vedete bello croccante ma non bruciato; summe una colorazione giallo/arancio scuro e abbrustolito quando è al punto giusto. Il tutto, se la fiamma è bella sostenuta, succede in 7/8 minuti e non di più; io ho sfumato con un dito di aceto prima di spegnere il fuoco, ma potete tranquillamente omettere questo passaggio, non è nella ricetta originale.
Appena l’acqua bolle, salatela – il guanciale è meno salato della pancetta – e lessate la pasta bella al dente; scolatela, buttatela nella padella con il guanciale rimessa sul fuoco e, dopo aver aggiunto una generosa manciata di pecorino, fatela mantecare per un paio di minuti rigirandola spesso.
Impiattate , cospargete con altro pecorino, una grattata di pepe nero in grani e servite subito.