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La guerra civile sotto la metropolitana. Cittadini, da soli, contro gruppi di ladri violenti. Sputi, minacce, insulti. Una testimonianza

Creato il 06 ottobre 2014 da Romafaschifo
La guerra civile sotto la metropolitana. Cittadini, da soli, contro gruppi di ladri violenti. Sputi, minacce, insulti. Una testimonianza
Verso le 19:20, Metro Spagna. Sale un’anziana turista seguita da ben cinque ladre, due deelle quali provano a rubarle il portafogli dalla borsa. Allora intervengo allontanandole e urlandole di andarsene sennò sarebbe successo un casino. A quel punto si avvicinano gli altri 3 "colleghi" maschi. Mi minacciano. Mentre la porta si chiude mi lanciano una bottiglia piena d'acqua e aperta addosso seguita da sputi e insulti. La porta si chiude e io, arrabbiato, la riapro con la manovella di sicurezza ed esco. La metro è bloccata. A quel punto provano a scappare le due donne e restano i tre maschi a minacciarmi con il pungo chiuso. Intanto l'autista della metro esce e si dirige verso il vagone, non dice niente, non mi guarda, mette apposto la porta e torna nella sua postazione.
Arriva quello della vigilanza, i ladri iniziano a scappare. Li inseguo per le scale e dico al vigilante cosa gli avrebbe fatto, "le porto fuori" replica, allora io gli chiedo se questa era l'unica cosa che potesse fare e lui mi fa: "guarda che se voi puoi pure menaje eh, nessuno te dice niente qua", allora gli faccio: "ah sì?!" e parto all'inseguimento per le scale, salto i tornelli come fanno loro ma mi fermo prima delle scale mobili perché penso sia inutile seguirli da solo. Giro i tacchi, torno alla banchina, mi faccio un giro. In attesa che arrivi la metro mi giro e mi ritrovo gli stessi ladri di prima accompagnati da altri cinque o sei di loro armati di quei bastoni telescopici che gli abusivi vendono fuori, in tutto il centro, per farsi gli autoscatti con il telefonino. Mi vedono e iniziano ad avvicinarsi minacciandomi che mi avrebbero menato. Utilizzavano quei bastoni come armi.
A quel punto io mi ritrovo la da solo contro dieci. La gente intorno evita di avvicinarsi a me per darmi una mano, io li minaccio che gli avrei staccato la testa se fossero saliti sulla metro con me. Desistono e quando sono dentro e le porte si chiudono mi insultano e sputano sul treno.
Una donna dentro mi fa "tu ti rovini la vita così, a te se ti denunciano finisci in galera, loro no". Non vi sto a raccontare il seguito della conversazione. La cosa che mi ha impressionato? È il fatto che tutta la vigilanza aveva visto cosa accadeva, eppure quando i ladri sono usciti dalla stazione e sono rientrati armati in 10 e sono scesi fino alla banchina nessuno li ha fermati, nessuno ha controllato, li hanno lasciati organizzarsi, armarsi, scendere per punirmi. Chi ha controllato?! Cosa ci stavano a fare quei quattro vigilanti? Se non intervengono in quanto vigilanti intervenissero almeno in quanto cittadini. E con loro tutti gli altri cittadini che vedono situazioni simili. Se le leggi sono scritte per tutelare ladri e criminali l’unico modo è resistere dal basso probabilmente.
Lettera Firmata


*Riceviamo decine di testimonianze di questo tipo a settimana. Davvero decine. Fanno impressione perché raccontano di una autentica guerra civile, tra cittadini di una stessa città, che si svolge, ignorata dalle istituzioni, ogni santo giorno sotto la metropolitana, nei treni, nelle stazioni, alla Stazione Termini, sugli autobus. E' una bomba che sta per esplodere se non verrà disinnescata. Prima o poi il ladro sputerà in faccia alla persona sbagliata. A noi il compito di recepire le segnalazioni dei cittadini e di analizzarle. E di suonare, nel nostro piccolo, l'allarme... Un allarme che deve suonare ormai non più per il Primo Cittadino, ma soprattutto per il Ministro dell'Interno.

-RFS

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