Il movimento hacktivista avrebbe già segnalato oltre 5.500 account Twitter sospetti e ha pubblicato una serie di guide utili a chi vuole contribuire alla causa #OpParis.
Anonymous ha lanciato una mobilitazione generale accompagnata dall’hashtag #OpParis tesa a coinvolgere il maggior numero di persone nella caccia all’Isis. La replica dello Stato islamico non è tardata ad arrivare, definendo “idiota” la comunità attivista. La campagna OpParis, lanciata domenica 15 novembre, comincia a dare i primi frutti almeno nella forma e ha già scovato oltre 5.500 account Twitter i quali, collegabili a simpatizzanti della Jihad, sono stati disattivati.
Il collettivo di hacktivisti non intende fermarsi e spinge sulla fase di arruolamento di nuove persone, fino a pubblicare via Internet Relay Chat (Irc) tre diverse guide. Una dedicata ai “noob” (gli inesperti) che vogliono conoscere le basi dell’hacking, una denominata “reporter” dedicata a chi vuole creare un Twitter bot con il quale scoprire account collegabili al Califfato e la guida“searcher” utile a chi vorrà trovare i siti web dell’Isis.
Anonymous dà quindi continuità a quanto aveva già fatto lo scorso gennaio, dopo la strage di Charlie Hebdo, occasione in cui aveva pubblicato una guida per sferrare attacchi Distributed denial of service (DDoS) e Man in the middle (MitM).
Chi abbia buona dimestichezza nell’uso del pc, secondo la guida può prelevare il linguaggio di programmazione Python e scegliere 3 stringhe tra quelle messe a disposizione per scandagliare il web tramite google.iq.