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Gli scherzi della storia sono tanti. Charlie Wilson è uno scherzo, beffardo, della storia ed è inutile chiedersi il perché, o ragionare se gli intenti fossero di causa nobile; quello che è sotto gli occhi, si spera, lucidi, dell’intera comunità internazionale, è l’intervento statunitense in Afghanistan, su cui il raziocinio retorico già veniva smaltito in “Leoni per agnelli”. Vi sia più chiarezza: durante la gelida guerra fredda, gli USA inviarono armi, centinaia di migliaia di dollari a sostegno della causa afgana contro l’ingresso di 130.000 russi e continue uccisioni di civili in odore di espansione moscovita di impellente necessità imperialistica, salvo poi dimenticarsi in fretta del problema umanitario del paese. Quelle stesse armi sarebbero state usate nella lotta sul campo nei vari fronti di una guerra falsamente religiosa, ma di ideologie, o meglio dell’unica ideologia che conta: la sete di Potere e il senso del Denaro. Mike Nichols satireggia una storia realmente accaduta e crea dei personaggi che bucano lo schermo, conquistandolo. Tom Hanks è Charlie Wilson, assoluta immagine del vincente, deputato congressista, circondato da addette stampa che sembrano ninfette adorabili (sguaiata e irresistibile sulle stesse la Roberts: “Sgualdrine”,“Puoi insegnare loro a battere a macchina, non a farsi crescere le tette”), immerso in vasche della perdizione, moralmente un anti etico, realisticamente “uno che guarda avanti un miglio dagli altri”. Julia Roberts è Joanna Herring, ricca donna clericale accompagnata con il suo stile unico e capelli virati al biondo da due levrieri: una “duchessa”che ama cospargersi di fondotinta opacizzante latteo, matita extraperlata molto natural con un tocco di pastello, triplo, quadruplo strato di mascara rimpolpante e uno specchio tondo che ne illumina la grazia (la vediamo, splendida, in bikini) e non rende all’apparenza, l’animo effervescente maccartista integralista di un quasi robot anticomunista. Philip Seymour Hoffman è l’agente CIA Gust Avrakotos, un “tipo” nerd con occhiali da vista ombrati e lunghi baffi castano-grigio; è un agente rivoltoso e ribelle, capace di mandare in mille frantumi il vetro dello studio del suo superiore ed l’unico vero saggio con la storia del maestro Zen e del “Vedremo”. Film godibilissimo, dialoghi di spessore a raffica. Il tono da commedia aiuta ad affrontare anche gli scherzi-screzi della storia. Tra le ninfette di Wilson, spicca Amy Adams, che potrebbe dire alla Roberts: "Puoi insegnare loro a battere a macchina, non a scegliere i copioni".
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