Mi permetto di dire una cosa sottovoce. Abbiamo accettato le regole di queste primarie fin da settembre. Sapevamo che la chiusura e la difficoltà avrebbe comportato meno possibilità per chi correva parlando più al Paese che al Partito, a quella parte che non necessariamente era inclusa nella seconda come altre parti. Questo ha comportato la platea del primo turno, del secondo turno e delle primarie parlamentari. Punto. E’ stato un errore non essere chiari sul numero esatto in ogni regione di persone bloccate che ci sarebbero state così non avremmo assistito a pantomime locali. Stiamo andando al governo per tutti gli italiani, non confondiamo i livelli. Non è una tragedia se un politico di livello nazionale viene candidato in un collegio che non è il suo. O meglio ci sono ben altre tragedie politiche: penso al fatto che consiglieri regionali laziali bocciati alla regione dalla base del partito finiscano in parlamento. Ma anche questo andava detto e ottenuto prima. Qualcuno si è alzato a chiederlo. Altri no. Ora è iniziata la campagna elettorale. Si chiude la guerra interna, a tutti i livelli. O rovesciavamo il tavolo prima (qualsiasi tavolo ci fosse stato da rovesciare) o non ha senso adesso. E se si sta dentro un partito ci si sta perché si crede in quell’idea di partito, non per il proprio destino personale. Non è politica quella, è carriera. La qualità delle liste forse non è grandiosa. Non ovunque. Ma è meglio Monti? Casini? Berlusconi? Fini? Grillo? Ingroia? No. Quindi smettete, revocate tutte le dimissioni che avete dato, se volete andare con Monti andateci, se i socialisti non sono contenti “ciao”, ora basta e pancia e a terra.