Questo pensò Irene Piscitelli appena vide i tre cadaveri nell’hangar. Stracci nelle nocche per impedire loro di urlare e un colpo alla nuca per ciascuno. Ma il particolare che attirava l’attenzione era un altro: a tutti erano state amputate le mani. Dalla quantità di sangue presente sul pavimento capì che gliele avevano tagliate quand’erano ancora in vita. Un messaggio abbastanza esplicito: finitela di rubare.
Piergiorgio Pulixi: La notte delle pantere (Edizioni e/o, 2014)
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