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La guerra Fir-Benetton: Dondi tende la mano a Treviso

Creato il 14 novembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

La guerra Fir-Benetton: Dondi tende la mano a TrevisoDa La Tribuna

«Nessuno vuole escludere Treviso dalla Celtic. Ma è chiaro che la federazione non può investire milioni e avere una nazionale e due franchigie che parlano linguaggi diversi, che non hanno lo stesso gioco. Siamo i primi a voler risolvere con il buonsenso i problemi». E’ un presidente Dondi distensivo quello che interviene nella querelle che da settimane vede avversari la Fir e Treviso, divisi su stranieri, soldi e sul rispetto delle condizioni fissate a suo tempo dal capitolato. Un documento – di fatto la Costituzione della Celtic per le due italiane – tuttora coperto da segreto di Palazzo. Perché non partire da quello che è scritto nel documento, reso finalmente pubblico? Dondi smentisce ogni personalismo (lui e Munari sono agli antipodi nella visione del rugby italiano) : «Spiace vengano fuori cose non vere, in consiglio non ho affatto sostenuto che la vicenda con Treviso sia politica e non tecnica, figuratevi se il nostro rugby ha bisogno di queste cose, c’è bisogno di unione di intenti e di lavoro in sinergia, l’ultima cosa che ci serve sono le polemiche – ribadisce il presidente Fir – siamo i primi a sapere quello che hanno fatto i Benetton per questo sport, non possiamo che apprezzare ed essere loro grati».
Tutto è rinviato a fine novembre: il 24 la giustizia sportiva si pronuncerà sul ricorso di Treviso contro la norma limitante il numero di stranieri (da 5 a 3). Ma soprattutto dopo il 20 si incontreranno le delegazioni ufficiali di Benetton (il presidente Zatta e digì Munari) e Fir (vicepresidente vicario Sacca e responsabile alto livello Checchinato). Dovranno cercare un accordo che ponga fine alla querelle. (…)
Se il tavolo salta, Treviso rischia davvero grosso. Dal Veneto a Roma, ha molti nemici. Intanto, è stato molto distensivo alla Ghirada il primo summit tecnico fra il nuovo ct azzurro Jacques Brunel, accompagna to da Alessandro Troncon, e il coach biancoverde Franco Smith con il suo staff. Sul tavolo la gestione dei nazionali e i nuovi nomi per l’Italia dopo il fallimentare mondiale che ha chiuso l’era Mallett. Se il buongiorno si vede dal mattino…


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