Antoinette, inviperita come una madre che protegge la propria prole, ha preso questa decisione come un'azione di manifesta "lesa maestà" che, a suo dire, minerebbe alle fondamenta il sistema UNICO. L'accusa della IRON LADY è che tale manovra tariffaria, cancellerebbe di fatto la sua creatura. L'Assessore Vetrella, altrettanto stizzito, si è affrettato a spiegare che la nuova tariffa non sostituisce ma integra quella integrata (mamma mia che cacofonia!). L'Assessore - le cui azioni sono peraltro sempre più in ribasso - giustifica l'intervento della Giunta partendo dalla considerazione che molti clienti del TPL non godono della intermodalità e della offerta cumulativa garantita dalla tariffa UNICO. Quindi, ha pensato bene di offrire a quei clienti un biglietto "leggero" ad un costo ridotto del 10%, rispetto alla medesima tratta di UNICO. Queste le posizioni inconciliabili dei due contendenti. Per quanto mi riguarda, nonostante io sia stato sempre fortemente critico sulla gestione del Consorzio, ho più volte sottolineato la utilissima funzione sociale ed economica della tariffa integrata (leggi http://lantipaticissimo.blogspot.it/2012/06/il-consorzio-e-tuttora-feudo.html ). L'introduzione della tariffa è stata una conquista civica che andrebbe tuttora difesa. Il vero problema è stato la gestione, diciamo "padronale", praticata con un assolutismo degno dell'Ancien Regime, di cui parlavo inizialmente. Ebbene, la Giunta di centrodestra, incapace di riportare un più disteso clima democratico nel Consorzio, sta operando la classica azione di "svuotamento funzionale", utilizzando in maniera strumentale la nuova tariffazione concessa alle singole aziende per finalmente "abbattere" l'imbattibile IRON LADY. Infatti, è poco sostenibile che questa tariffa non influirà su quella integrata. I clienti paganti (sempre più una razza in via di estinzione, a dire il vero) si orienteranno, ovviamente, sull'acquisto del biglietto/abbonamento aziendale, soprattutto per quelli che utilizzano la modalità ferroviaria. La natura stessa delle tratte ferroviarie, più controllabili, spingerà i clienti a scegliere prevalentemente il nuovo biglietto, più vantaggioso (anche se in maniera irrisoria). Tutto ciò, verosimilmente, spingerà ulteriormente verso l'evasione nella gomma, che è già a livelli insostenibili, visto che le stazioni ferroviarie per la loro stessa natura facilitano oggettivamente le operazioni di controlleria. D'altra parte, l'Assessore Vetrella - con l'appoggio anche di buona parte dei Sindacati - sostiene che le aziende ne trarranno un sicuro vantaggio per i loro introiti. A dire il vero, c'è il sospetto, invece, che gli introiti diminuiranno anche a causa del taglio del 10% praticato sui nuovi biglietti. Piuttosto, pare verosimile l'ipotesi della Direttrice del Consorzio che indica, come risultato finale di questa operazione, la sparizione sostanziale degli introiti consortili. Fatto che ne decreterebbe l'immediata chiusura, con la conseguenza indiretta che con esso sparirebbe anche la tariffa integrata. Peraltro, la nascita della nuova tariffa "aziendale" comporterà la necessità di rafforzare la controlleria operata dalle singole aziende e l'inutilità (anzi l'impossibilità) di far operare la task force di controlleria oggi gestita direttamente dal Consorzio. Infatti, il viaggiatore acquirente del biglietto aziendale non potrebbe essere verificato dagli uomini del Consorzio, ma solo da quelli delle singole aziende, visto che a queste ultime spetteranno i relativi introiti. In definitiva, la strenua opposizione della IRON LADY non pare infondata. Anzi, mai come questa volta, i suoi strepiti difensivi paiono assolutamente giustificati. Certo, lei in questi anni ci ha messo del suo creando un clima da "assalto Fort Alamo" per il Consorzio, riuscendo nella difficile impresa di far coalizzare contro di esso nemici e cosiddetti amici. Troppi punti oscuri nella sua gestione "monocratica", troppe perplessità sull'entità dei costi consortili. Sarebbe stato più corretto, però, pretendere la sua poltrona e provare a ridefinire ruolo e prerogative del Consorzio, magari rendendolo una struttura leggera, abbattendone notevolmente i costi. Ma è pur vero che per il Consorzio, dopo Antoinette, ci potrà essere solo il... diluvio. Il Signore degli Agnelli
La guerra fra vetrella ed il consorzio unicocampania e' alla fase finale
Creato il 21 novembre 2012 da Ciro_pastoreAntoinette, inviperita come una madre che protegge la propria prole, ha preso questa decisione come un'azione di manifesta "lesa maestà" che, a suo dire, minerebbe alle fondamenta il sistema UNICO. L'accusa della IRON LADY è che tale manovra tariffaria, cancellerebbe di fatto la sua creatura. L'Assessore Vetrella, altrettanto stizzito, si è affrettato a spiegare che la nuova tariffa non sostituisce ma integra quella integrata (mamma mia che cacofonia!). L'Assessore - le cui azioni sono peraltro sempre più in ribasso - giustifica l'intervento della Giunta partendo dalla considerazione che molti clienti del TPL non godono della intermodalità e della offerta cumulativa garantita dalla tariffa UNICO. Quindi, ha pensato bene di offrire a quei clienti un biglietto "leggero" ad un costo ridotto del 10%, rispetto alla medesima tratta di UNICO. Queste le posizioni inconciliabili dei due contendenti. Per quanto mi riguarda, nonostante io sia stato sempre fortemente critico sulla gestione del Consorzio, ho più volte sottolineato la utilissima funzione sociale ed economica della tariffa integrata (leggi http://lantipaticissimo.blogspot.it/2012/06/il-consorzio-e-tuttora-feudo.html ). L'introduzione della tariffa è stata una conquista civica che andrebbe tuttora difesa. Il vero problema è stato la gestione, diciamo "padronale", praticata con un assolutismo degno dell'Ancien Regime, di cui parlavo inizialmente. Ebbene, la Giunta di centrodestra, incapace di riportare un più disteso clima democratico nel Consorzio, sta operando la classica azione di "svuotamento funzionale", utilizzando in maniera strumentale la nuova tariffazione concessa alle singole aziende per finalmente "abbattere" l'imbattibile IRON LADY. Infatti, è poco sostenibile che questa tariffa non influirà su quella integrata. I clienti paganti (sempre più una razza in via di estinzione, a dire il vero) si orienteranno, ovviamente, sull'acquisto del biglietto/abbonamento aziendale, soprattutto per quelli che utilizzano la modalità ferroviaria. La natura stessa delle tratte ferroviarie, più controllabili, spingerà i clienti a scegliere prevalentemente il nuovo biglietto, più vantaggioso (anche se in maniera irrisoria). Tutto ciò, verosimilmente, spingerà ulteriormente verso l'evasione nella gomma, che è già a livelli insostenibili, visto che le stazioni ferroviarie per la loro stessa natura facilitano oggettivamente le operazioni di controlleria. D'altra parte, l'Assessore Vetrella - con l'appoggio anche di buona parte dei Sindacati - sostiene che le aziende ne trarranno un sicuro vantaggio per i loro introiti. A dire il vero, c'è il sospetto, invece, che gli introiti diminuiranno anche a causa del taglio del 10% praticato sui nuovi biglietti. Piuttosto, pare verosimile l'ipotesi della Direttrice del Consorzio che indica, come risultato finale di questa operazione, la sparizione sostanziale degli introiti consortili. Fatto che ne decreterebbe l'immediata chiusura, con la conseguenza indiretta che con esso sparirebbe anche la tariffa integrata. Peraltro, la nascita della nuova tariffa "aziendale" comporterà la necessità di rafforzare la controlleria operata dalle singole aziende e l'inutilità (anzi l'impossibilità) di far operare la task force di controlleria oggi gestita direttamente dal Consorzio. Infatti, il viaggiatore acquirente del biglietto aziendale non potrebbe essere verificato dagli uomini del Consorzio, ma solo da quelli delle singole aziende, visto che a queste ultime spetteranno i relativi introiti. In definitiva, la strenua opposizione della IRON LADY non pare infondata. Anzi, mai come questa volta, i suoi strepiti difensivi paiono assolutamente giustificati. Certo, lei in questi anni ci ha messo del suo creando un clima da "assalto Fort Alamo" per il Consorzio, riuscendo nella difficile impresa di far coalizzare contro di esso nemici e cosiddetti amici. Troppi punti oscuri nella sua gestione "monocratica", troppe perplessità sull'entità dei costi consortili. Sarebbe stato più corretto, però, pretendere la sua poltrona e provare a ridefinire ruolo e prerogative del Consorzio, magari rendendolo una struttura leggera, abbattendone notevolmente i costi. Ma è pur vero che per il Consorzio, dopo Antoinette, ci potrà essere solo il... diluvio. Il Signore degli Agnelli
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