La guerra in Iran è solo questione di tempo

Creato il 17 gennaio 2012 da Tnepd

Due settimane fa, degli iraniani sono stati soccorsi dalla Marina degli Stati Uniti mentre la loro nave veniva dirottata da dei pirati. La settimana scorsa, l’esercito statunitense ha salvato una nave che stava affondando nel Golfo Persico. E’ un peccato che la buona volontà non sia suffiicente per fermare la prossima guerra all’Iran. Le notizie, in queste ultime settimane, sembrano dare un poderoso avvertimento sullo scoppio dell’imminente conflitto. L’Occidente, guidato dagli americani, sta imponendo maggiori sanzioni che andranno a colpire gli interessi finanziari e petroliferi iraniani. La tensione è aumentata dalla settimana in cui l’Iran ha sostenuto fermamente che il suo programma nucleare fosse unicamente rivolto alla produzione di energia. Le nuove sanzioni verranno messe in atto in circa sei mesi.

L’Iran ha minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz se le sanzioni venissero realmente imposte. L’Iran ha anche messo in guardia i produttori di petrolio del Golfo avvertendoli di non aumentare la produzione del greggio in caso di un embargo, che potrebbe rallentare o fermare totalmente l’export dalla regione. Gli Stati Uniti hanno messo in guardia l’Iran sul non bloccare questo stretto passaggio dal quale passa, ogni anno, il 40% del petrolio mondiale. Il Pentagono ha affermato categoricamente che questo non accadrà. Nel frattempo, gli USA hanno avvertito Israele di non attaccare l’Iran. Il Wall Street Journal riporta, in un articolo del week end appena trascorso, “I leader della difesa americani sono sempre più preoccupati dal fatto che Isrele stia per condurre, a dispetto delle loro obiezioni, una azione militare contro l’Iran,  intensificando la pianificazione di emergenza per salvaguardare le strutture degli Stati Uniti nella regione in caso di conflitto. Il segretario alla difesa del presidente Barack Obama, Leon Panetta e altri alti funzionari hanno consegnato una serie di messaggi privati ​​ai leader israeliani avvertendoli circa le conseguenze disastrose di un attacco. Gli Stati Uniti vogliono che Israele dia più tempo all’Iran, in modo che le sanzioni e le altre misure, intese a fiaccare ed eliminare gli sforzi del paese, verso la costruzione di armi atomiche, abbiano effetto. “(Clicca qui per il report completo WSJ).
Gli alti funzionari del governo israeliano si sono sentiti frustrati dal fatto che gli Stati Uniti non agiscano più in fretta nell’intento di contrastare il programma nucleare iraniano. Reuters ha riferito ieri:”Moshe Yaalon,  il vice primo ministro, Israeliano ha comparato l’atteggiamento dell’amministrazione Obama a quella di Francia e Gran Bretagna, che, a quanto riferisce prendono molto più seriamente l’argomento, sostenendo la necessità di sanzioni immediate per l’Iran. Negli Stati Uniti, il Senato ha approvato una risoluzione, con una maggioranza di 100-a-uno, per imporre queste sanzioni, nonostante ciò nell’amministrazione americana permangono esitazioni per la paura dell’aumento dei prezzi del petrolio, considerando anche che siamo nell’anno delle elezioni. Tutto ciò è una delusione. ‘Yaalon su Radio Israele. “(Clicca qui per leggere la storia completa Reuters.)

Le tensioni sono ancora più bollenti dopo l’assassinio di un giovane scienziato nucleare iraniano a Teheran la scorsa settimana. Mostafa Ahmadi Roshan è stato ucciso da un’autobomba. Gli Stati Uniti dicono di non aveva niente a che fare con l’omicidio. Gli iraniani sospettano che l’attentato sia di matrice israeliana, anche se il paese non se ne è assunto la responsabilità (ancora). Non importa da dove provenisse, l’Iran è indignato da quello che in occidente verrebbe chiamato atto di terrorismo. Il New York Times della scorsa settimana: “L’Iran è furibondo nei confrondi di Israele e Stati Uniti dopo l’autobomba che ha ucciso uno scienziato nucleare a Teheran mercoledì, segnalando che il suo Corpo di Guardie Rivoluzionarie islamiche potrebbe cercar vendetta. La notizia della morte dello scienziato iraniano ha dominato i media nazionali, conditi anche da denunce al vetriolo sia verso Israele, visto che l’Iran vede il paese come il principale sospetto dell’attentato, sia verso gli Stati Uniti, dove gli alti funzionari hanno usato termini inadeguati per togliersi da ogni responsabilità. I funzionari israeliani, che considerano l’Iran come il nemico principale del loro paese, non hanno categoricamente negato il loro ruolo nell’omicidio, che entra a far parte di un contesto di crescente pressione nei confronti dell’Iran e del suo controverso programma nucleare. “(Clicca qui per leggere la storia completa NYT. )

La storia è confusa e i funzionari degli Stati Uniti di ieri e di oggi sembrano in disaccordo sul programma nucleare iraniano. Il segretario alla Difesa americano Leon Panetta, disse poco più di una settimana fa: “Stanno cercando di sviluppare un’arma nucleare? No. Ma sappiamo che stanno cercando di sviluppare un potenziale nucleare, ed è quello che ci interessa. “(Clicca qui per la storia completa.) John Bolton, ex ambasciatore USA alle Nazioni Unite, ha affermato, durante il fine settimana, che l’Iran potrebbe costruire una bomba atomica in “meno di un anno.” (Clicca qui per maggiori informazioni su questa storia.) Tutto questo si svolge sullo sfondo di un addensamento militare da parte degli Stati Uniti con un nuovo gruppo di portaerei dispiegate nel Mare Arabico e un’altro è in arrivo. (Clicca qui per maggiori informazioni su questa storia.) Che tutto questo faccia parte del piano per il Medio Oriente che il generale americano Wesley Clark (in pensione) descrisse nel marzo del 2007? Clark disse che l’esercito americano stavano progettando il crolloo sistematico di Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Iran. (Clicca per ascoltare il generale Clark per te.)

Piano o non piano, le tensioni stanno aumentando e non solo con l’Iran, ma anche con la Cina e la Russia. Entrambe sono alleate, ed entrambi i paesi hanno affermato che sarebbero venuti in soccorso dell”Iran, se attaccato. Proprio ieri, il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin ha detto, “L’Iran è il nostro prossimo vicino, appena a sud del Caucaso. Se dovesse succedere qualcosa in Iran, se dovesse essere coinvolto in qualche difficolta politica o militare, questa sarebbe una diretta minaccia alla nostra sicurezza nazionale “. (Clicca qui per saperne di più su questa storia da Russia Today.) Attaccare l’Iran non sarà facile come attaccare l’Iraq, l’Afghanistan o la Libia. Quei paesi non avevano alleati, ma per l’Iran è diverso. Cina e Russia forniscono ingente forza militare. Se l’Iran venisse attaccato per non voler rinunciare al suo programma nucleare, in breve tempo tutto ciò si potrebbe trasformare in una terza Guerra Mondiale.


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