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La “guerra politica” tra Massimo e Matteo

Creato il 21 novembre 2013 da Comunalimenfi
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E’ curioso, ma comprensibile, che un antico capataz del Pd come Massimo D’Alema che ha attraversato quarant’anni di storia politica del nostro Paese, soffra la presenza di Matteo Renzi.

Il fatto è che l’anziano teme che il giovane gli sottragga potere all’interno del partito.

Non so la caratura del sindaco di Firenze, parla bene, ma dice cose che anche un comune cittadino potrebbe dire, ha molte idee, molti sostenitori, i fiorentini di cui è sindaco lo stimano, ma cosa sia in grado di fare concretamente non sappiamo.

Perché la cosa curiosa è questa: con Renzi il Pd vincerebbe le elezioni alla grande, ma non è detto che ce lo faranno arrivare perché il nocciolo duro del partito non lo vuole e porta avanti Cuperlo. Alle prossime primarie del partito Renzi vincerà, ma senza maggioranza assoluta per cui sarà costretto al ballottaggio dove può accadere di tutto.

Del resto, un Renzi che agli esordi dice di voler rottamare i D’Alema e le Rosi Bindi poteva avere un’accoglienza diversa?

L’accusa più facile che gli fanno è che lui non è di sinistra, insomma «non sei dei nostri». E in qualche modo è vero perché non s’è mai visto un uomo di sinistra così moderno e votabile anche dalla destra.

Insomma sarà un bel duello in casa Pd.


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