Nel giugno 2010 la scoperta del malware Stuxnet da parte di una software house russa ha rappresentato un momento chiave per il clima mondiale particolarmente teso a causa della minaccia di un nuovo metodo di combattere le guerre: gli attacchi informatici.
Gli ingegneri russi, infatti, la scorsa estate sono riusciti ad isolare e studiare un tipo di malware mai visto prima, un software che riesce a diffondersi indisturbato non solo sul web ma anche sfruttando il protocollo USB senza che i gli antivirus se ne accorgano, che riesce a sfruttare alcune falle dei sistemi operativi Microsoft ancora sconosciute a Redmond minacciando la stabilità informatica delle nazioni più tecnologicamente avanzate del mondo.
Russia ed Iran su tutte.
Cambiano i tempi e cambiano di conseguenza le armi con cui si combattono le guerre passando dal piano reale al piano virtuale.
Symantec ha analizzato ulteriormente il codice sorgente di Stuxnet ed ha scoperto che esso è stato realizzato con una struttura mai vista prima che non permette di tracciare il cammino in rete del malware ma sembra proprio che siano stati i servizi di acquisizione dati di controllo della supervisione (i cosiddetti sistemi SCADA) ad essere il principale bersaglio di questo nuovo preoccupante virus.
Il futuro insomma è lungi dall’essere certo e prevedibile: i sistemi informatici sembrano essere molto più facilmente intaccabili degli obiettivi militari e questo, in un mondo che dipende sempre più dall’ausilio delle macchine, è molto, molto pericoloso.