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La isla minima di Alberto Rodriguez: la recensione

Creato il 03 dicembre 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

La-Isla-minima-afficheUna Spagna stagnante nell’epoca post-franchista

Inaspettato thriller a ridosso della fine della dittatura franchista, La isla minima segue idealmente due percorsi narrativi. Da una parte c’è il caso della morte di due giovani sorelle, mentre sul secondo binario si osservano gli strascichi del totalitarismo spagnolo.

1980. In un piccolo villaggio del Sud della Spagna da diversi anni un serial killer è responsabile della scomparsa di alcune adolescenti. Due detective arrivano da Madrid per cercare di risolvere il mistero.

Di coppie di detective dalle personalità distanti, con punti di vista e metodologie diametralmente opposte, al cinema se ne sono viste tante. Quindi sotto questo aspetto La isla minima non eccelle in originalità, ma ciò che colpisce il segno è l’atmosfera in cui si svolge l’intera vicenda: una Spagna post-franchista, che intraprende il suo percorso in direzione della democrazia. Uno sguardo lucido, politico e godibile, che fa de La isla minima un interessantissimo trattato sociopolitico dalla fotografia ruvida e dal ritmo meditabondo, pronto a deflagrare al momento opportuno.

Ambientato in Andalusia, tra le foci del Guadalquivir (una zona paludosa, spesso e volentieri ripresa a strapiombo), La isla minima è un film di genere caratterizzato da un caso scabroso (la morte di due giovani sorelle, conosciute in paese per la loro “facilità”), che mette a nudo l’amorale putrefazione di una piccola cittadina, attraversata da connivenze e omertà, ma che in realtà progressivamente fa balenare un sottotesto politico illuminante e palpitante. Perché la necessità di cambiare direzione (la frase “da ora si cambia, siamo in una democrazia” è martellante) si scontra con i fantasmi del franchismo e con i modi non propriamente ortodossi della vecchia scuola. A sottolineare il vento del cambiamento sono i caratteri divergenti dei due protagonisti: uno è giovane e progressista, mentre l’altro ha tanti scheletri nell’armadio e sottostà difficilmente alle regole. Dopo un’iniziale diffidenza si convincono del fatto che devono lavorare insieme per risolvere il caso e fare carriera. La loro collaborazione forzata porterà a un’amicizia? Sarà possibile passare sopra a qualche peccato passato?

Thriller inatteso, nel quale la risoluzione del caso viene sempre più soppiantata da un approccio sociopolitico maggiormente marcato, La isla minima è un simbolico grimaldello, un efficace termometro sociale, che ostenta le difficoltà del passaggio da una situazione aberrante (la dittatura) a una spaventosa libertà (la democrazia). Un film che, inoltre, sfrutta a dovere l’ambientazione circostante: una palude fangosa dalla quale la Spagna può finalmente riemergere con orgoglio.

Uscita al cinema: 3 dicembre 2015

Voto: ****


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