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LA KERMESSE HEROIQUE, di GLG

Creato il 09 novembre 2015 da Conflittiestrategie

E’ quella del sedicente centrodestra a Bologna. A parte il fatto che nei giorni precedenti, sui giornali di quello schieramento, avevo letto la previsione di 150.000 partecipanti mentre ce n’erano solo 100.000 (e secondo le cifre date dai promotori, di solito un bel po’ alterate), ho molti dubbi che una simile manifestazione rappresenti un punto di partenza; non dico nemmeno d’arrivo ma certamente di “surplace”. I promotori effettivi e più convinti – quelli della Lega e semmai con Fd’I al seguito – hanno a tutti i costi voluto premere per la partecipazione di Berlusconi, il quale ha giocato la solita recita del “vengo, non vengo” fino alla fine. Poi, com’era deciso fin dall’inizio è andato per non liquidare completamente quella finta opposizione, che a lui serve per meglio….. servire i suoi manovratori (d’oltreoceano con ben precisi mandatari nel nostro paese, tutti “interessati” a Renzi).

E’ incredibile notare come persone anche intelligenti del centrodestra non capiscano (o fingono?) la commedia recitata da ormai un bel po’ d’anni da colui che adesso meriterebbe veramente una statuetta in faccia. Questi sapeva che doveva andare per non liquidarsi ancor di più, perdendo quindi ogni voce in capitolo. Ha continuato con il sì, no, non so, per trasmettere un preciso segnale di non entusiasmo (e dunque di continuazione della sua mascherata complicità con Renzi) ai suoi “comandanti in capo” statunitensi con i loro subordinati, i “sinistri” italiani. Anche il discorso scipito che ha fatto non è quello di un vecchio ormai spompato, sciocchi che vi fate sempre ingannare. Mica li prepara lui i discorsi, li commissiona e poi li supervisiona. Quello di Bologna voleva avere lo stesso significato della sua indecisione a partecipare: sono qui ma stancamente e perché non posso permettermi un rifiuto se voi (Usa con i vostri servi italiani di “sinistra”) volete che svolga bene la mia parte in funzione dei vostri interessi. Possibile che ancora non si capisca una recita iniziata almeno quattro anni fa e che portò al governo Monti (oltre all’aggressione a Gheddafi)?

E’ ormai evidente che il “centro-destra” è un’accozzaglia con tante chiacchiere (elettoralistiche) ma pochi fatti. E smettiamola anche di accreditarlo di un guardare con simpatia alla Russia. Pur se fosse vero, questa simpatia non sposta nulla nei rapporti internazionali oggi in corso, affetti da grande caos in gran parte alimentato ad arte dagli Usa. Non c’è alcun Orlando a Roncisvalle (e Putin non è certo Carlo Magno); siamo sempre nei dintorni di “Arlecchino servo di due padroni” (ma che infine ne serve uno con maggior convinzione). In Italia, con “le populace” ottuso e ignorante che si ritrova (a “sinistra” e a “destra”), non c’è bisogno di 100.000 “urlanti senza senno”; basterebbero 50.000 ben armati e decisi. Occorrerebbe però che dietro ci fosse una formazione politica in grado di individuare qualche interesse generale e parole d’ordine d’un certo “calore”; in più, un buon lavorio presso gli apparati di sicurezza, dove sono convinto che certe impostazioni politiche – in grado di assegnare ad essi una funzione da sollecitare il loro orgoglio – troverebbero una “qualche eco”.

Sissignore, cari “simpaticoni” che fate manifestazioni per tirar su qualche voto in più: in Italia l’unica reale svolta si avrebbe con una “forma mista”. Ci dovrebbe essere la formazione di un partito in grado di organizzare “squadre” ben attrezzate (in tutti i sensi) e di avere le adeguate “simpatie” nei gradi intermedi delle forze di sicurezza, tenendo conto che i loro vertici sono in genere ben legati alla Nato e dintorni. Pure i Servizi dovrebbero essere nettamente presi di mira per un risanamento dall’invadente infiltrazione dell’Intelligence del paese cui siamo succubi, aiutato dalla capillare infiltrazione (veramente “inondante”) che esso ha fatto nei 70 anni seguiti alla seconda guerra mondiale in tutti i paesi europei, dove si è finta la Liberazione mentre si veniva occupati in modo assai più pervasivo che mai. Oserei dire che nemmeno all’epoca di Machiavelli eravamo così capillarmente ridotti a lacchè; il poveretto, in una situazione come quella nostra odierna (tra “sinistra” e “destra”), si sarebbe scoraggiato e non avrebbe scritto nemmeno un rigo de “Il Principe”.

Questa la nostra situazione di partenza. E l’Italia è nella posizione di Valentino Rossi a Valencia. Ne vogliamo prendere atto? Vogliamo restare sempre ultimi? Con Renzi e questa opposizione di pura facciata elettorale (“democratica” come dicono gli stolti), altro che ultimi resteremo.


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