La Ruota del Tempo è tornata ancora una volta nelle nostre librerie. Non si tratta però, e non potrà più trattarsi, di un nuovo volume, e infatti sto parlando dell’edizione economica di La lama dei sogni.
Lo avevo già segnalato rapidamente non troppo tempo fa, ma visto che Robert Jordan è sempre Robert Jordan preferisco parlarne in modo un po’ più approfondito.
L’ultimo romanzo della saga, Memoria di luce, è stato pubblicato negli Stati Uniti poco più di un anno fa e in Italia la scorsa primavera. La storia, iniziata nel 1990 per i lettori americani e nel 1992 per quelli italiani con L’Occhio del Mondo, è definitivamente conclusa. Con la morte di Jordan avvenuta il 16 settembre del 2007 era solo questione di tempo perché qualcuno scrivesse la parola fine a una saga che si è protratta per oltre vent’anni.
Harriet McDougal, che prima di diventare la moglie di Jordan è stata la sua editor e che ha continuato a mantenere quel ruolo per tutta la durata della saga, ha fatto in modo che la storia venisse completata. Non poteva essere diversamente visto che Robert per primo voleva che la sua storia arrivasse alla fine, prova ne è la valanga di appunti a cui ha lavorato nei due anni in cui è stato conscio della sua malattia in modo da lasciare abbastanza materiale di lavoro a qualcun altro nel caso in cui lui fosse morto. Lui è morto, e anche se colui che è stato scelto dalla vedova, Brandon Sanderson, ha fatto un ottimo lavoro, alla Ruota del Tempo manca e mancherà sempre la conclusione narrata dalle parole del suo Creatore. Quella di Memoria di luce è una conclusione, non la conclusione che avrebbe scritto Jordan, e per quanto i romanzi firmati dal tandem Jordan-Sanderson siano straordinari, non è la stessa cosa. Ci sono troppi buchi, troppe cose che Sanderson non poteva conoscere per poter dire di essere davvero soddisfatti, anche se Memoria di luce mi ha toccata con una forza incredibile.
Fra l’altro, sappiamo che la storia è finita qui. Un capitolo che non ha trovato spazio in Memoria di luce, River of Soul, è stato pubblicato sotto forma di racconto nell’antologia Unfettered, e se io fossi al posto di Fanucci cercherei di acquistarlo e di inserirlo tipo “contenuto speciale” nella ristampa di Memoria di luce. Fra l’altro una cosa del genere poteva essere fatta – ma non è mai stata fatta, segno che o non ci hanno pensato o non gli interessava – per l’unico racconto firmato da Jordan, The Strike at Shayol Ghul. Un riassunto in inglese di River of Soul lo potete trovare qui: http://www.tor.com/blogs/2014/03/the-wheel-of-time-reread-a-memory-of-light-sort-of-part-52, mentre un mio articolo relativo a The Strike at Shayol Ghul si trova qui: http://librolandia.wordpress.com/2012/08/23/robert-jordan-imprigiona-il-tenebroso/.
Jordan però aveva progettato diversi altri racconti, almeno due prequel e tre “outrigger”, romanzi ambientati al di fuori della linea narrativa principale del romanzo, e quelle sono storie che non leggeremo mai. I motivi sono due.
Da un lato Harriet non vuole sfruttare fino allo sfinimento quel che ha lasciato il marito, perché se lui ha detto chiaramente che voleva che Memoria di luce fosse pubblicato, non ha mai detto di volere lo stesso anche per le storie collaterali. Una visione ragionevolmente completa del mondo di Robert l’abbiamo, il resto sono solo storie in più che gli appassionati leggerebbero volentieri ma che non sono davvero necessarie. Dall’altro per queste storie Jordan ha lasciato ben poco, giusto un paio di frasi, e quindi non c’è abbastanza materiale su cui lavorare. Se vogliamo c’è pure un terzo motivo: Sanderson ora vuole giustamente concentrarsi sulle sue opere, e anche se rimane enormemente grato per l’opportunità che gli è stata data e ha imparato parecchio dal lavoro svolto sul materiale di Jordan, ora il suo tempo lo deve dedicare ai suoi lettori.
Word of Radiance è appena stato pubblicato negli Stati Uniti, non ho idea di quando arriverà la traduzione italiana, ma lui deve mettersi a lavorare sul terzo romanzo. Io voglio sapere come finiscono Le cronache della folgoluce!
Prendere un altro autore sarebbe, suppongo, poco gradito dai fan, sembrerebbe davvero un voler speculare su quanto lasciato da Robert. Perciò l’unica cosa inedita che sarà pubblicata – chissà quando – sarà l’antologia della Ruota del Tempo, e io spero che Harriet decida d’inserirvi anche quelle frasi relative alle storie che non leggeremo mai.
Se La Ruota del Tempo torna in libreria quindi non può che trattarsi di una nuova edizione. In questo caso si tratta della versione economica dell’undicesimo romanzo, La lama dei sogni, anch’esso con la traduzione rivista dal Save Moiraine Team. Alcuni mesi fa ho intervistato cinque dei membri del gruppo di revisori, potete trovare l’intervista qui: http://www.fantasymagazine.it/interviste/19163/save-moiraine-team-una-revisione-per-la-ruota-del/.
Solo ristampe dunque, ma quando? La domanda mi è stata rivolta in più occasioni, e visto che Fanucci ha finalmente fornito la risposta io la giro a voi. La nuova edizione di Nuova primavera, il prequel della saga, sarà pubblicato nel luglio del 2014, quella di Presagi di tempesta, dodicesimo romanzo e primo volume firmato dalla coppia Jordan-Sanderson, nel novembre del 2014, quella di Le torri di mezzanotte nel febbraio del 2015 e quella di Memoria di luce nel maggio del 2015. Poco più di un anno, e anche chi ha scoperto La Ruota del Tempo solo di recente potrà acquistare tutti i volumi nello stesso formato e con l’identica traduzione (dalla Terra delle tre piegature alla Triplice terra, bah!).
La Ruota del Tempo gira. Sempre.