La-languidi brividi

Creato il 29 agosto 2013 da Oggimordo @OggiMordo
Non fatevi idee strane, si parla di freddo. Sarebbe stato troppo banale titolare "L'estate sta finendo" un post altrettanto banale, quindi vi ho fregato. Gesù, che mente semplice sono, mi diverto con poco.
Accendete la colonna sonora, intanto.

Al Paesello, a 600 metri sul livello del mare persi sulle pre-Alpi lombarde, l'estate dura poco.
 Innanzitutto sappiate che non sono molte le notti in cui si dorme con la finestra aperta. Perché non fa abbastanza caldo. Lo so che mi state invidiando, milanesi imbruttite che dormite con le finestre spalancate fino a novembre, quando vorreste solo crogiolarvi nelle coperte di cachemire mongolo comprate alla Rinascente per soli millemilaeuri.
Io poi sono un caso particolare, perché dormo in una versione privata di una camera iperbarica, chiusa su 4 lati, porta chiusa, finestra chiusissima e tapparella oscurante al 100%.
Perché alle 7.00 c'è la sonora scampanata che segnala l'avvio della giornata, residuo vintage della vita contadina, alle 8.00 c'è la scampanata per la messa del mattino e da lì in poi è tutto un vociare di ottuagenarie che si recano al loro evento mondano del giorno.
Al Paesello ci sono 1.000 anime, ma, se abitate in centro, una di loro rompe sempre i maroni.
E se non sono le vecchie, c'è mio padre che si alza per fare colazione, non importa se è in ferie o se deve lavorare, se è domenica o se è Natale, lui alle 7.00 apre la lavastoviglie e sposta stoviglie a caso facendo più rumore possibile. Ma cazzo, abbiamo un milione di tazze in ogni mobile della cucina, prendine una pulita invece di smontare le matrioske di pentole fatte da mia madre, nota anche come "la regina del Tetris in lavastoviglie".
Nelle rare notti di afa, quando proprio non ce la si fa a dormire in due con la porta chiusa, c'è l'alternativa salotto al piano inferiore, parzialmente interrato. Lo chiamiamo "la ghiacciaia", e non è un'iperbole. Ci si può stare solo con il maglione e la coperta anche d'estate.
Le due notti di afa all'anno di solito si manifestano ad agosto, quando la gente è in ferie. L'anno scorso, abbandonata dai miei con una sorella, un cane e un orto da gestire, ricordo che per la disperazione, mentre aspettavo che le verdure del giorno si bruciassero nella pentola a pressione, mi sdraiavo sul pavimento in cerca di refrigerio.
Siamo così poco abituati all'afa che ne restiamo sopresi, sconcertati. Quasi nessuno ha il condizionatore in casa. Agli anziani non viene in mente di non uscire (è evidente che nessuno è affezionato al TG di Italia 1 e ai suoi preziosi consigli), con ovvie conseguenze. Anche perché nessuno si ritiene anziano, ma questo è un altro problema.
Quest'anno abbiamo avuto ben due notti di finestre aperte a giugno e un paio a luglio. Avremmo dovuto capirlo.
No, non che sarebbe stato un anno caldo, ma che l'estate sarebbe durata poco.
Iniziata il 28 giugno mattina e finita il 28 sera, direi.
Perché dopo i giorni di afa, ogni temporale è buono. Per cosa? Per dire STOP! all'estate. Basta un misero temporalino estivo e la mattina dopo l'aria è cambiata.
Tipo che se vi alzate presto per partire per le vacanze vi servono felpina e sciarpetta.
Tipo che scordatevi tutti i top e gli abitini estivi senza cardigan la sera, a meno che non vogliate morire di squarauz il giorno dopo. Il 70% del Paesello è battuto da "l'Arietta" una dolce brezza serale che attraversa collo e spalle e va dritta al vostro intestino.
Tipo che arrivate a un punto in cui la pigrizia, che vi ha fatto dormire per tre notti con un golf di lana steso sopra il lenzuolo per riscaldarvi, si alza da sola e va a prendervi una coperta di lana vera per evitare l'assideramento o l'affogamento per enuresi (alzarsi per fare la pipì? Mai!).
Quindi nella valle della saggezza popolare, che l'estate sta finendo lo sapevamo da mo'. A noi non servono gli spot delle fotoniche raccolte assurde di Hobby&Work che da fine agosto appestano la tv o del materiale della scuola dei Turtles a dirci che settembre si avvicina. Quest'anno se ne sono viste poche, devo dire. Grazie, crisi!
Vorrei tanto conoscere il genio a cui è venuta l'idea di promuovere in tv la cartella dei Turtles nel 2013.
Solo un deficiente della mia età, che a 7 anni li guardava su Italia7,  può pensare che abbiano ancora mercato. Ma dico, una ricerchina di mercato sui gusti dei bambini di 6 anni?
E, se vogliamo parlare di prodotti improbabili, la raccolta di Hachette sui TRATTORI AGRICOLI da collezione? Ma se nemmeno al Paesello, dove c'è una conentrazione assurda di trattori (ce l'hanno solo le famiglie ganze), ce ne frega qualcosa, vuoi che il resto dell'Italia...?
Secondo me il padrone di Hachette sta cercando di mandare a puttane la divisione "Business improbabili" e ha fatto harakiri. Mi immagino al scena, dopo che i manager, da una settimana in una sala riunione dai colori rivestita di legno anche sulle pareti e la moquette per terra, hanno partorito i temi delle raccolte del 2013, il capoccia ha avuto questa reazione interna:

poi ha preso i suoi testicoli e:

Lo sapete che c'è un mondo su tumblr con le gif di Antonellina, vero?


Ma poi ha semplicemente detto: "Ok, facciamo un flight di pubblicità su Canale 5 alle 12 ad agosto, se le vendite vanno bene, un bonus per tutti!" E, mentre loro ringalluzziti come dei bambini davanti al ghiaccioli, chiudono la porta:

Stiamo ancora aspettando di vedere le altre raccolte, tirate voi le giuste conclusioni.

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