con Diego Abatantuono, Valerio Mastrandea, Valentina Lodovini
fonte: La Repubblica.it
La locandina del film
“Boicottate questo film diffamatorio e razzista”. Non usano mezzi termini quei veneti che hanno scelto il web per protestare contro Cose dell’altro mondo, il film diretto da Francesco Patierno 1 e interpretato da Diego Abatantuono (e con Valerio Mastandrea e Valentina Lodovini) in programma alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo italiano e in sala dal 3 settembre. Nel film, Abatantuono è un imprenditore razzista proprietario di una tv locale di un paesino del Nord Est. Un giorno tutti i lavoratori extracomunitari spariscono all’improvviso. E tutti gli equilibri saltano.
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“Conviviamo con i fondamentalisti islamici, gli zingari, i fancazzisti albanesi: prendete il cammello e andate a casa”, urla Abatantuono dallo studio della sua tv, teatro delle sue predicazioni sull’opportunità di un mondo privo di extracomunitari. E quando quel giorno paradossalmente arriva, chiudono i bar, le aziende non vanno avanti, non c’è più nessuno che faccia le pulizie nelle case e sembra ci sia una guerra in corso. La situazione si fa così pesante che Abatantuono non può che pregare: “Falli tornare indietro tutti”.
E alcuni cittadini veneti si scatenano sul web. “Boicottate questo film diffamatorio e razzista” scrive un utente; e poi frasi come “voi italiani non siete stato in grado di integrarvi con i veneti perché non riuscite a comprenderli, perché troppo diversi culturalmente da voi” oppure “Abatantuono attore da quattro soldi” o “film finanziato con 1,3 milioni di euro dallo Stato e hanno anche il coraggio di deridere i veneti che li finanziano (involontariamente)”. E su YouTube il trailer del film raccoglie più “non mi piace” che “mi piace”. Mentre da giorni la stampa locale dedica attenzione al film.
Già prima delle riprese c’erano stati problemi. “All’ultimo momento il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo della Lega Nord aveva negato i permessi per girare lì, fortunatamente concessi dal sindaco di Bassano del Grappa Stefano Cimatti – ricorda il regista Patierno – ironia e cinismo sono le caratteristiche di questa commedia ‘cattiva’ ma se prima ancora di vedere il film c’è tutto questo rumore, evidentemente ci sono dei nervi scoperti e non è certo colpa mia”.
Al centro della storia, sceneggiata dallo stesso Patierno con Diego De Silva e Giovanna Koch, liberamente ispirata al film A day without a mexican di Sergio Arau e Yareli Arizmendi, “c’è una riflessione, a volte più che ironica, sul concetto di integrazione. Che io l’abbia ambientata in Veneto si spiega: è la regione con più alta percentuale di immigrati con permesso di soggiorno”. Per Patierno, che rivendica di essere per metà veneto, “queste polemiche preventive sono strumentali. A monte c’è che in questo Paese c’è sempre troppa ideologia e vorrei che una volta visto il film si potesse cambiare idea. Cose dell’altro mondo è molto trasversale e non è classificabile politicamente, parla di una storia di fantasia ma che non guarda in faccia a nessuno su un argomento serio, come l’integrazione, raccontato in modo non serioso. Non a caso – conclude Patierno – la coppia protagonista, Abatantuono e Mastandrea, è di quelle che fanno ridere ma capaci anche di passare in un secondo dalla commedia al dramma”.
Prodotto da Marco Poccioni e Marco Valsania per Rodeo Drive (in collaborazione con Medusa e Sky Cinema), Cose dell’altro mondo ha ottenuto anche il riconoscimento di film di interesse culturale nazionale dal ministero per i Beni culturali.