Per me, quindi, si deve occupare sia d’economia, per quanto i risultato fin ora ottenuti siano stati catastrofici, e anche ad esempio della legalizzazione o no della marijuana. Insomma, non vedo perché l’uno debba escludere l’altro.Quindi la questione di cui oggi si chiacchiera è anche questa, legalizzare una così detta droga leggera è giusto o no? Non ho assolutamente un’idea ben precisa, anche se credo di pendere più dalla parte del “no” che dall’altra. Il perché:E’ inutile dire che in Italia è permesso alle persone di alcolizzarsi o di stroncarsi i polmoni fumando sigarette, quindi usare questi due fatti incontestabili quasi per giustificare la legalizzazione della maria. Da che mondo è mondo tutti bevono il vino a tavola e la grappa dopo i pasti, non è detto però che questo porti alla morte o alla dipendenza patologica da quei prodotti. E’ altresì comune che le persone fumino, senza che però dalle sigarette passino poi a droghe o veleni simili. E’ invece provato che moltissimi dipendenti da droghe pesanti (eroina ad esempio) abbiano iniziato da droghe leggere come le canne, per poi approdare alla tossico dipendenza vera e pura, quella che ti porta sicuramente alla morte. Inoltre bersi due bicchieri di vino o fumarsi un pacchetto di sigarette in un’ora non manda in bambola il cervello come invece fa anche un solo spinello. Guarda caso si può guidare pur avendo bevuto con un limite di 0.5, mentre anche solo avendo fatto una peata di canna non ci si può assolutamente mettere alla guida. Insomma, gli effetti sul nostro corpo sono nettamente diversi. Si vuol poi dire che lo Stato italiano ammette l’uso di sostanze nocive (vedi quelle contenute nelle sigarette), ci guadagna molti soldi e poi ne disincentiva l’uso tramite scritte funeste di colore nero tanto per ripulirsi la coscienza. E che fa la solita cosa con il gioco d’azzardo. Sono fatti veri ed incontestabili, ma una incoerente gestione di queste situazioni non deve certo portare allo sbando più completo, quindi legalizzare qualsiasi cosa nociva esistente sulla terra.In molti dicono che legalizzare l’erba servirebbe a disincentivarne l’uso (frequente soprattutto nei giovani. E’ visto come una specie di bravata, tanto per fare i trasgressivi da quattro soldi) e a combattere i cartelli del mercato delle droghe. Possibile, non lo nego.
Credo però che in questo modo lo Stato è come se si calasse le braghe e si mettesse a novanta, come dire “ok ho fallito, non so combattere la delinquenza e quindi legalizzo ciò che era prima illegale ma che non sono riuscito a controllare”. Vedete, durante gli anni di piombo e durante le stragi di mafia, lo Stato italiano avrebbe potuto tranquillamente accettare le richieste dei terroristi e dei mafiosi così da placare le loro ire ed evitare che la guerra interna continuasse. Beh, non andò così. Lo Stato si comportò nel modo opposto, ovvero seriamente e respinse a colpi di legge e di pugno di ferro le stragi terroristiche e mafiose. La storiella sulla trattativa stato-mafia lasciamola sognare ai complottisti nati come Travaglio, la verità è un’altra. In questo modo deve fare pure oggi, se veramente c’è l’esigenza di arginare il mercato illegale della droga: combatterlo senza piegarsi minimamente all’andazzo sconsiderato e osceno che molti auspicano come status perenne. Anche perché non vorrei che poi una città come Roma o come Milano diventasse una squallida imitazione di Amsterdam, già di per sè squallido ricettacolo di tossici dipendenti o di ragazzi vogliosi di provare, una specie di paesi dei balocchi. Evitiamo che il Governo si comporti come Lucignolo.