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La legge dell’omofobo

Creato il 17 giugno 2011 da Marinobuzzi

Il genio che vedete nel video si chiama Fabio Federico, è un medico ed è anche il sindaco di Sulmona.
Non so in che veste si permetta di fare certe affermazioni, se da sindaco, se da medico o, semplicemente, da omofobo.
L’Italia è piena di questa gente, persone che hanno la verità in mano, che si permettono di giudicare, mortificare, offendere, le persone GLBT. Queste persone ci sono sia a destra che a sinistra, inutile sostenere il contrario, di certo, come dimostrano quotidianamente i fatti, a destra ce ne sono molti di più.
Come dicevo la persona in questione è un medico. Mi chiedo cosa ne pensi l’ordine dei medici delle bizzarre teorie del signor Federico, a me, personalmente, queste teorie “aberranti” con tanto di affermazioni tipo “si può guarire” o “le farei curare” (riferito alle figlie perché “purtroppo”, come sostiene il genio, l’omosessualità c’è anche fra le donne) ricordano tanto le parole e gli esperimenti di certi medici nazisti. L’ordine, forse, dovrebbe, a questo punto, prendere provvedimenti e, magari, sanzionare o aprire un’azione disciplinare contro questo medico.
In caso contrario, nel caso in cui cioè l’ordine non facesse nulla, l’ordine dei medici si macchierebbe di una gravissima mancanza. I cittadini sono tutti uguali? Gli omosessuali sono da curare? Aspettiamo con ansia le parole degli ordini.
Seconda considerazione.
È ovvio che se queste parole fossero state dette, che so, da un meccanico io, in quanto omosessuale, mi vedrei bene dal portargli la macchina a fare aggiustare.
Ma queste parole non sono state dette da un meccanico, sono state dette dal primo cittadino di Sulmona. Ora, questa ridente cittadina della provincia dell’Aquila, è famosa, oltre per le fesserie dette dal sindaco, per Ovidio, per la giostra cavalleresca e per i confetti e per l’aglio rosso. È chiaro che, in quanto sindaco, il signor Federico ha grosse responsabilità ed è inevitabile che certe “sparate” vadano a intaccare anche il comune che lo ha scelto come primo cittadino. In quanto omosessuale, ovviamente, eviterò di recarmi a Sulmona in visita, non acquisterò confetti provenienti da quel luogo e neppure l’aglio rosso. Spargerò la voce fra tutti i miei contatti, avvertirò tutti i miei amici, i famigliari dei miei amici, i miei famigliari, manderò mail di protesta al comune, ai giornali del luogo, ai grandi marchi (se ce ne sono) che hanno aperto negozi e catene in questo posto.
È chiaro che al prossimo pestaggio nei confronti di un gay, di una lesbica, di un bisex o di un/una trans, penserò anche alle gravi parole del sindaco di Sulmona. Penserò alla responsabilità, diretta o indiretta, che certi esponenti politici hanno quando sostengono che le persone omosessuali sono contro natura” perché, è chiaro, che si tratta di incitamento all’odio.
Questa gente deve capire che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Lo capiscano anche i cittadini e le cittadine di Sulmona che dovrebbero, a parer mio, prendere immediatamente le distanze dalle vergognose parole del sindaco.
Perché noi cittadini e cittadine GLBT siamo davvero stanchi di incassare sberle e offese da chiunque senza mai reagire.
Marino Buzzi


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